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Alessandria-Pro Vercelli 1-1: i Leoni illudono al "Moccagatta"

A segno Mustacchio per i Bianchi e Soler per i Grigi

Alessandria-Pro Vercelli 1-1: i Leoni illudono al "Moccagatta"

Foto Stefano Zanello

Serie C Now 2023-24/Girone A: 34.a giornata (15.a di ritorno)

Sabato 30 marzo 2024

Alessandria, stadio “Giuseppe Moccagatta” - ore 20:45

ALESSANDRIA-PRO VERCELLI 1-1

ALESSANDRIA (4-3-1-2): Spurio; Rota, Ciancio, Gega, Nunzella (64’ Rossi); Pellitteri, Nichetti, Gazoul; Mastalli (82’ Laukzemis); Sepe (64’ Soler), Siafa (82’ Busatto). A disp.: Barmaz, Farroni, Cusumano, Pellegrini, Femia, Ndir Mame Ass, Fiumanò. All.: Jonatan Binotto.

PRO VERCELLI (4-3-3): Sassi; Rodio, Parodi, Camigliano, Sarzi Puttini; Iotti, Santoro, Haoudi; Mustacchio (65’ Petrella), Nepi (65’ Rojas), Maggio (70’ Pinzi). A disp.: Ghisleri, Mastrantonio, Frey, Contaldo, Gheza, Rutigliano, Casazza, Sibilio, Forte, Citi, Pinzi, Pannitteri, Kozlowski. All.: Andrea Dossena.

Arbitro: Enrico Gigliotti di Cosenza (Matteo Taverna di Bergamo e Doriana Isidora Lo Calio di Seregno; IV: Francesco Masi di Pontedera).

MARCATORI: 24’ pt Mustacchio (P); 67’ Soler (A).

Ammonito Alessandria: 54’ Nichetti.

Ammonito Pro: 85’ Haoudi.

Corner: 4-5.

NOTE - Serata fredda (11°) e con pioggia incessante, terreno di gioco comunque in buone condizioni. Un’ottantina i tifosi da Vercelli. Alessandria in maglia grigia, maniche bianche e pantaloncini neri. Pro tutta in bianco. Terna in neroarancio. Prima dell'inizio del match, le squadre hanno osservato un minuto di silenzio in memoria dell’ex difensore e colonna dei Grigi in C2 a metà degli Anni ‘80 Lele Panizza, perito in un incendio della sua abitazione di Valmadonna (AL) il 18 marzo scorso. Rec.: 0’+3’.

Termina in parità (1-1) il 90° derby nella storia tra Alessandria e Pro Vercelli (73 in campionato, 17 di Coppa Italia): al “Moccagatta” i bianchi continuano a non vincere dal 2002-03 (una vita fa: 1-2, domenica 8 dicembre 2002, con Renzo Gobbo in panchina e reti leonine di Alessandro Comi, Koffy Teya, gol della bandiera grigio nel finale su rigore di Manni) e non l’hanno fatto neppure stavolta, da strafavoriti.

Gara che ha vissuto sul doppio binario che correva tra orgoglio e obiettivi in bilico tra un ritrovarsi a puntare in alto dopo mille peripezie o disperate necessità di sopravvivenza casalinghe. Una frazione per tempo, ha consegnato uno score tutto sommato equo, ma a schiumare di delusione sono certamente i tifosi baciati dal Sesia, più che quelli dalle acque del Tanaro, ormai disillusi da una stagione disgraziata e che certo non si meritavano. I Grigi, all’ultimo treno per rimanere attaccati al lumicino della C, erano determinati ad evitare di consegnare la matematica retrocessione proprio in un derby (così come il Milan preferirebbe non cucire il petto la seconda stella agli uomini di Inzaghi, al fischio finale della stracittadina di San Siro): missione compiuta. Sul versante ospite, i Bianchi, desiderosi di non farsi scappare la ghiotta occasione per incamerare tre punti contro il fanalino di coda (come lo fu il Novara, non “matato” all’andata), che avrebbero significato poter tornare a contemplare i playoff dalle parti di via Massaua, hanno invece fallito l’obiettivo.

TATTICAMENTE, nel 4-3-1-2 di mister Binotto, Spurio difende i pali grigi. Difesa a 4 con Rota,Ciancio, Gega, Nunzella sulla mancina; mediana folta e dinamica con Pellitteri (e non Pellegrini), Sepe, Nichetti e Mastalli a fare spesso a trequartista. L’attacco è nelle mani di Siafa e Gazoul (l’ex Fiumanò è in panchina). La Pro è la stessa anti-Padova in fotocopia, con le assenze di Iezzi (problema alla caviglia risolvibile in 10 giorni) e i lungodegenti Louati ed Emmanuello.


LA GARA. Avvio prudente e un po’ al ralenti su ambo i fronti. D’altronde, è derby anche come i (pochi) punti guadagnati nel girone di ritorno, in cui l’Ale è l’unica squadra ad averne raccolti meno dei Leoni. Al 9’ pt Mustacchio prova il destro dal limite dell'area, Spurio capisce tutto e blocca. 11’ pt: bella la bordata firmata Haoudi, terminata a lato. Pro a gestir palla e tentare le bucate in verticale. Mustacchio molto mobile, Maggio per ora (ma solo per ora) ben controllato da Sepe. 18’ pt: il gran sinistro di Mustacchio da posizione favorevole (assistito da Maggio) e parato da Spurio è la prima vera azione da gol della gara. 22’ pt: i Grigi rispondono con il colpo di testa di Sepe, servito da Ciancio, che però manca la mira della porta. La gara la sblocca al 24’ pt Mustacchio, con una staffilata praticamente da fermo, giusto al limite di ingresso area, che si insacca dopo aver baciato il palo. Palese la responsabilità della retroguardia di casa, che lascia il capitano dei vercellesi troppo libero (0-1, tra l’altro è anche un gol dell’ex). Poco dopo è ancora Iotti a tentare il raddoppio, ma Spurio si salva in angolo. La squadra di Binotto, ora cerca generosamente di pareggiare, con un paio di azioni d’attacco (una di queste terminata con un fendente di Siafa al 28’ pt) che creano una certa apprensione nella retroguardia bianca. Maggio-Mustacchio al 29’ pt, la conclusione di sinistro a semivolo è fuori di un soffio alla sinistra di Spurio. Risponde Mastalli al 30’ pt, con Sassi a bloccare sicuro la sfera. 32’ pt: Haoudi, assai ispirato, su punizione potente e liftata, sfera sopra la barra trasversale di un pelo di quelli da rasare col bilama. Da applausi il gran controllo al volo in area sulla linea di fondo dello stesso Haoudi, su traversone di Mustacchio. Corre il 35’ pt e si si vive anche di questi piccoli particolari, perché il derby (sin qui correttissimo) non è certo di quelli né spettacolari, né dai ritmi forsennati. È Rodio stavolta a crossare dalla dritta per Maggio, la cui conclusione è troppo centrale per fare male. Corre il 37’ pt. È chiaro che l’obiettivo della Pro sia quello di mettere in ghiaccio la partita, con un eventuale raddoppio, che però non arriverà. Le azioni non mancano e tra il 35’ e il 40’ pt è una sinfonia di chance da rete tutte eusebiane, puntualmente, però, sfumate. Al 42’ pt c’è il primo corner per i padroni di casa. Sprecato sul secondo palo.


RIPRESA. 3’ st: il calcio di punizione di Mastalli è debole ed impreciso. 4’ st: Rodio a terra in area, probabilmente toccato da Gazoul a gioco fermo. Nei primi 10’ della ripresa, l’Alessandria manovra meglio, per poi infrangersi sul muro difensivo centrale dei Leoni di mister Dossena. Che sia gara da fair-play lo testimonia il primo giallo sia comminato a Nichetti al 54’. Stesso minuto del rasoterra di Sepe, al termine di un’azione insistita e baciata da rimpalli a favore dei padroni di casa. Tutto si può dire, meno che i Grigi non ci mettano il cuore. Intanto (64’) Soler e Rossi rilevano Sepe e Nunzella. Dossena risponde con Rojas e Petrella per Nepi e Mustacchio (65’). Tutto molto bello, ma di azioni da rete, nemmeno l’ombra. Ci prova Pellitteri al 67’ e sul conseguente angolo (ora il computo si è ‘ribbbaltato’, portandosi sul momentaneo 4-3), è il neo entrato Soler (dopo tocco di Gega) ad insaccare l’1-1 tutto sommato meritato. Ora l’Ale avrebbe anche l’inerzia per vincerla, ‘sta partita (sinistro ancora di un galvanizzato Soler, alto al 70’). Nello stesso minuto, Maggio esce per Pinzi. Pro che continua ad essere molle e zero pericolosa, dimostrando di non essere completamente guarita da quella sorta di immaturità - soprattutto psicologica e di personalità - che ha attanagliato la rosa di Dossena per l’arco di tutta la stagione. 76’: Ale vicina al raddoppio con il diagonale potente firmato Pellitteri (poco dopo, generoso il colpo di testa di Mastalli). C’è solo una squadra in campo e questa non è certamente quella ospite. 81′: la botta di Nichetti dalla distanza,è potente, ma fuori mira. Il finale di gara è di quelli sconcertanti a livello tecnico-tattico, con falli, falletti, errori e svarioni. Al 90’ l’azione solitaria di Gazoul, infrantasi all’ultimo su un muro di maglie candide, è forse l’unica da far scattare un applauso, insieme a quella – in pieno recupero – firmata da Petrella-Pinzi per Haoudi, ma il tempo musicale per far male era già passato (e il colpo di testa all’ultimo secondo di Nichetti poteva cambiare traiettoria a certi giudizi). Finisce così, con un 1-1 che da un lato non condanna ancora matematicamente i generosi ragazzi di Binotto e che consegna invece un passo indietro in casa Pro, dopo la prestazione scintillante offerta col Padova. A questo punto, il punto condiviso è dunque e paradossalmente di quelli d’oro per la Pro che, se è quella vista nella ripresa al “Moccagatta” deve tornare a far preoccupare nelle ultime 4 gare di stagione.

Incontrare nella stessa stagione nei due derby due-rivali cugine in posizione di fanalino di coda ed uscire col misero bottino di due punti nelle vesti di strafavorita, oltre a rappresentare un peccato mortale sul piano sportivo e di blasone di rivalità, è probabilmente l’esatta fotografia di una stagione che - a meno di auspicabili colpi di coda - rischia sicuramente di essere archiviata come tra quelle cosiddette “anonime” nella storia delle Bianche Casacche.

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