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Bagnis e Margaglio: "Il nostro più grande sogno è stato distrutto"

Le gare delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 si disputeranno all'estero

Bagnis Amedeo

Amedeo Bagnis

"Il mio sogno più grande è stato distrutto".

Così il campione tricerrese dello skeleton italiano Amedeo Bagnis, medaglia d’argento agli scorsi Mondiali, ha commentato sui social network la notizia data dal presidente del Coni Giovanni Malagò. Le gare di skeleton, bob e slittino, delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 non si disputeranno in Italia ma all’estero.

Bagnis ha commentato così la brutta notizia: "Si è presa la decisione di disputare le gare di bob, skeleton e slittino su una pista estera. Sono mesi che l’incertezza della pista va avanti, ma il mio sogno è sempre stato più forte di quest’incertezza e ho sempre sperato che riuscissero a trovare una soluzione. Ora a 35 atleti e atlete è stato distrutto un sogno, il traguardo di un’intera carriera. Non ci meritavamo questo. O almeno non l’illusione durata anni. Una Olimpiade in casa è un’emozione indescrivibile. Forse, addirittura meglio della prima Olimpiade in carriera, ma non lo potrò mai sapere perché io quell’emozione non la proverò mai. Ci avete tolto la possibilità di gareggiare e sentirci, per una volta, veramente a casa. Ci avete tolto la possibilità di avere un pubblico italiano a tifare per noi. Ci avete tolto la possibilità di gareggiare, ridere, gioire ed esultare nella nostra terra, nella nostra Olimpiade. Negli ultimi anni, in queste discipline, la crescita degli atleti è stata esponenziale. Siamo tutti giovani e piano piano le squadre stanno crescendo, ma a quanto pare questo non basta. Forse, siamo all’inizio della fine".

Valentina Margaglio

Sulla stessa lunghezza d’onda la pontesturese Valentina Margaglio: "It’s Over. Addio Milano Cortina2026. Ben più di 35 persone saranno tristi per questa notizia. Le specialità di bob, skeleton e slittino non si disputeranno in Italia. Ci abbiamo sperato fino all’ultimo, illudendoci anche di poter ripristinare la pista di Cesana. Ci avete tolto la possibilità di gioire, piangere, esultare con il tifo di casa. Di cantare l’inno con le lacrime agli occhi fieri della Nazione che siamo. Ma oggi ci sono solo 2026 motivi per renderci conto di come la disinformazione ed ignoranza abbia influenzato la scelta di non investire in tre sport che dal nulla hanno dovuto costruirsi da soli e vi hanno fatto esultare sul divano quando vincevano le medaglie. Vi chiedo almeno la cortesia di venire a tifarci, anche se fuori dall’Italia, di sostenerci nonostante il Paese che ospiterà le nostre discipline sarà in lingua diversa".

Parole dure quelle di Bagnis e Margaglio, che accompagnano le proprie dichiarazioni con l’emoticon di un cuore spezzato, ma altrettanto ha fatto la leggenda dello slittino italiano Armin Zoeggeler, sei medaglie consecutive conquistate alle Olimpiadi tra Lillehammer 1994 e Sochi 2014: "È una delusione e un’occasione persa, l’Italia rischia adesso in tutte e tre le discipline. Se non abbiamo una pista, in futuro è difficile immaginare di tenere il passo della concorrenza - ha affermato ai microfoni di LaPresse - Fino all’ultimo momento abbiamo sperato nella realizzazione della pista a Cortina, posso solo dire che sarebbe stato il posto giusto per i ragazzi e ragazze che praticano questi sport. Sarà ancora più complicato avvicinare nuovi giovani a queste discipline, siamo obbligati ad andare all’estero e a testare il materiale all’estero. È un grande danno per l’Italia. Le medaglie noi le vogliamo, anche la Federazione e anche il Coni. Tutti vogliamo le medaglie, ma non vogliamo una pista. È una follia".

E come sottolinea Massimiliano Ambesi, voce tecnica e commentatore di Eurosport, uno tra i massimi esperti delle discipline invernali in Italia "per la prima volta nell'ultracentenaria storia dei Giochi Olimpici invernali, una o più competizioni non si disputeranno nel Paese originariamente designato come ospitante, ma si terranno altrove. Tanto si potrebbe aggiungere sull'iter della candidatura italiana e su quanto è avvenuto dal giorno dell'assegnazione dell'organizzazione (24 giugno 2019) in avanti".

Tra chi esulta per i soldi risparmiati per costruire la pista di Cortina d’Ampezzo, o per quelli non utilizzati per rimettere in sesto quella piemontese di Cesana, la pista delle Olimpiadi di Torino 2006, va comunque ricordato che disputare le gare olimpiche di bob, slittino e skeleton all’estero, che sia, come pare, la svizzera St. Moritz, o l’austriaca Igls (Innsbruck), soldi, certamente molti di meno, verranno comunque spesi dall’Italia, ma all’estero. Resta una figuraccia mondiale per l’Italia, ancora una volta non in grado di programmare per tempo.

Non resta che continuare a tifare per Bagnis e Margaglio, e i compagni e colleghi di skeleton, bob e slittino, sostenendoli e spingendoli a conquistare medaglie, soprattutto per se stessi.

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