I 130 anni della Pro Vercelli
di Alex Tacchini
2 Dicembre 2022 11:23
Nella serata dello scorso 17 novembre, il palco del Teatro Civico ha celebrato (davvero alla grande) il momento-clou del 130° anniversario dalla fondazione della Società Ginnastica (poi Unione Sportiva) Pro Vercelli 1892.
L’evento, ideato e presentato dal giornalista e scrittore Enrico Demaria e dai Veterani Pro Vercelli (in collaborazione con Comune di Vercelli e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli) ha ricordato, commosso, festeggiato, celebrato, riunito l’epopea delle Bianche Casacche in quattro momenti-quadro tratteggiati da tre giornalisti e scrittori che la Pro la amano e la raccontano da sempre: Raffaella Lanza, Bruno Casalino e Alex Tacchini. I primi vagiti della nascita della Società Ginnastica Pro Vercelli, i 100 anni dall’ultimo scudetto del 1921-22, i 51 anni (lo scorso anno il Covid ne fece slittare i festeggiamenti) del doppio, mitico spareggio con la Biellese (Novara e Torino, giugno 1971), risolto come è noto dalla monetina e - gran finale - i 10 anni dal ritorno in serie B dopo 64 anni di attesa nel 2011-12. Dopo i saluti delle autorità (l’assessore allo sport del Comune di Vercelli Mimmo Sabatino e il presidente della Fc Pro Vercelli Paolo Pinciroli, il presidente dei Veterani Pro Vercelli Franco Balocco), nel primo quadro Alex Tacchini ha gestito un rapido e ritmato mini talk-show con la dirigente della Ginnastica Pro Vercelli Federica Zacconi, la quale ha mostrato al pubblico lo splendido diploma che attesta l’iscrizione del sodalizio bianco alla Federazione Ginnastica Italiana l’11 luglio 1892, che di fatto rappresenta una sorta di “Gioconda di Leonardo” per lo sport vercellese e italiano: “Una tradizione che continua tuttora – ha spiegato Federica – sperando di trasmettere nei nostri piccoli grandi ginnasti lo spirito che aveva Domenico Luppi, il fondatore del club, 130 anni fa”.
Tacchini ha quindi fatto salire sul palco l’amico Andrea Uga, attuale vicepresidente operativo della AS Scherma Pro Vercelli: “La storia dei campioni e delle pedane sotto lo stadio Piola è nota davvero in tutto il mondo e una delle punte di diamante organizzative è il Trofeo Marcello e Franco Bertinetti” (andato in scena lo scorso sabato e vinto dalle spadiste della Romania, ndr)”. Il presidente onorario della FC Pro Vercelli 1892 Franco Smerieri (con tanto di maglione azzurro… Novara, su cui si è scherzato) ha quindi fatto intelligentemente riflettere “… sulla recente nascita delle Sezioni Calcio Femminile e Disabili della Pro (volute dalla vice e past pres Anita Angiolini e da Paola Piola), oltre al numero di persone coinvolte nella Pro Vercelli. Più di 600 solo nel settore football, più di 1.000 se aggiungiamo ginnastica, scherma, tennis, boxe, rugby e hockey a rotelle”. Lo spazio successivo è stato quello della suggestiva narrazione dello scenario in cui i Leoni conquistarono la cavalcata dello scudetto n. 7 del ‘22: dai derby col Novara (che diede un gran filo da torcere ai ragazzi di Ara e Parodi), al Genoa, passando dal Liverpool, ad Antonio Gramsci, la Conferenza di Genova, Edoardo Agnelli, il Ferencvaros e la C.C.I., rivelando retroscena sinora inediti alla platea (in cui la squadra al completo di mister Massimo Paci si è ritrovata tutta a seguire letteralmente “a bocca aperta”).
Il nostro Bruno Casalino ha poi curato con maestria il quadro dedicato allo spareggio, facendo intervenire capitan Luciano Bosetti, Edo Jussich (“la Pro si merita una sede ed un museo al più presto!”, è stato l’appello… cantato), bomber/mister Paolo Tonelli (da Finale Ligure) e Bruno Rossi (dal Lago Maggiore), che ha compiuto per l’ennesima volta il mitico salto del Comunale, quando – uscendo testa sulla fatata moneta da 50 franchi francesi (conio del 1952, ora di proprietà di Giorgio Gugino, le cui foto sono state ingrandite sullo schermo) e come suggerito allo stesso Rossi da Don Maffè – il destino sancì l’agognata promozione/ritorno delle Bianche Casacche in C, ai danni della Biellese di capitan Milanesi. Il tutto mentre scorrevano le immagini del docufilm “Magia Bianca” che nel 2002 il regista Matteo Bellizzi confezionò grazie ai documenti filmati di Bruno Bellomo (di cui fu co-protagonista, tra gli altri, l’indimenticato Palo Sala). La collega caporedattrice dello Sport de La Stampa Raffaella Lanza ha invece fatto emozionare tutti con la sua simpatia ed empatia nei racconti dei diretti protagonisti dello spareggio di Modena: patron Massimo Secondo (“Ci abbiamo creduto dopo Taranto, ma non lo potevo dire a nessuno”), mister Braghin (“… Quel giorno al ‘Braglia’ di Modena contro il Carpi è successo e ho detto di tutto, come già narrato sulle colonne de La Sesia”) ed i “reduci” del 2012 tuttora gagliardamente in rosa Masi e Alex Valentini. Stupende a dir poco le immagini dello speciale ricavato grazie agli scatti di Modena (e Vercelli) colti dai fotografi-poeti Cele Bellardone e Dino Boffa e montate sapientemente da Marco Bosco. In parallelo, l’evento è stato impreziosito da una mostra nello spazio espositivo accanto al Salone Dugentesco e dal volume “Pro, una lunga storia d’amore” Edizioni Effedì di Lorenzo Proverbio e curato dagli stessi Enrico Demaria, Bruno Casalino, I Veterani dello Sport, insieme alle preziose testimonianze di chi, quell’incredibile giugno del 1971, tra viale Alcarotti di Novara e corso Sebastopoli di Torino, ”c’è stato”.
Prossima puntata sul numero de La Sesia in edicola oggi, venerdì 2 dicembre
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