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Il racconto

Quell'incrocio tra Trinese e Cappuccini

Le due vercellesi si contesero un posto per accedere alla massima serie nel 1921

Novese

La formazione della Novese del campionato 1920/1921

Il terzo sodalizio storico che, oltre a Pro Vercelli e US Vercellese, troverà spazio in città nei primi anni dopo la Grande Guerra, riuscendo addirittura ad iscriversi nella Massima Serie calcistica italiana, è il “Giovani Calciatori Cappuccini”, club di cui però se ne perderanno presto le tracce, inevitabilmente fagocitato dall’ingombrante (ma meraviglioso) mito delle Bianche Casacche. Col suffisso “SS” (Società Sportiva) trasse le sue radici nell’allora antica frazione di Vercelli e il suo colore sociale fu il nero, come il Casale. Sono i più anziani a tramandare come il primo nome dei Cappuccini fu “Vezzolano”, dall’omonima chiesa “Santa Maria del Vezzolano”, dove intorno al 1500, ai Padri Cappuccini di San Francesco (su decisione dell’arcivescovo di Vercelli) furono affidati la chiesa ed il monastero.

Fu solo dopo la rimpianta partenza dei frati, datata 1627, che il borgo distante meno di due chilometri dal centro del capoluogo eusebiano iniziò affettuosamente ad essere chiamato (dai vercellesi e dagli stessi abitanti) “Cappuccini Vecchi”, per poi perdere progressivamente l’aggettivo nel corso dei secoli più recenti. Il nome “Giovani Calciatori”, invece, non era per nulla raro, in quel periodo (così caldo e drammatico per il nostro Paese, alla prese tra lotte, rivendicazioni e tensioni politiche e di classe, accompagnate dalle rivendicazioni mai sopite con gli ex Alleati nel segno della “vittoria mutilata”), essendo appartenuto anche ad altre squadre come quella dei “GCC Bolzaneto”, così come del club “Giovani Calciatori Grifone di Genova”. Curiosamente, la traiettoria agonistica dei “GCC”, sarà legata a doppio filo, oltre che a mamma Pro, ad un’altra società brillante e agguerritissima in orbita vercellese (sebbene ai tempi in Provincia di Novara), quale fu la l’Unione Sportiva Trinese, fondata prima nel 1898 e quindi nel 1919.

Il primo scenario in cui le due squadre si palesano (di cui si possono ancora scorgere brandelli storici) è la “Promozione” della stagione sportiva 1920-21, ai tempi secondo livello del calcio nazionale; di fatto la vera a propria “Cadetteria” (dal 1919 e almeno fino alla stagione successiva, la 1921-22), organizzata su base locale dai vari comitati regionali della FIGC in gironi con gare di andata e ritorno. Dal torneo non erano previste retrocessioni in Terza Categoria e potevano iscriversi club che disponessero di un campo di gioco avente dimensioni superiori al minimo richiesto dalla F.I.G.C. (90x45), “rigorosamente contornato da della palizzata in legno al fine di poter di far pagare agli spettatori il biglietto d'ingresso”. Così, per le proprie gare casalinghe, il GCC, attorno al proprio rettangolo di gioco tra via Carrozzino e l’allora via Palestro, calciatori, parenti, dirigenti ed amici, furono costretti – al fine di poter espletare l’iscrizione – a costruire delle rudimentali palizzate, che fecero istintivamente e già romanticamente ricordare quelle bianche e più eleganti, che contornavano il primo, rudimentale stadio della Pro, quello sorto accanto al campo della Fiera, giusto una quindicina di anni prima. Stessa cosa, ovviamente a Trino. Da quel tempo, sembra passato un secolo. Il raggruppamento piemontese delle Eliminatorie della Promozione 1919-20 vantava due gironi: l’”A” (Asti, Barriera Nizza, Piemonte FC, US Settimese e US Trinese) e il “B” con US Braidese, Fulgor FC di Asti, SS Giovani Calciatori Cappuccini, S.C. Michelin di Torino e U.S. Novese. I “Cappuccinatti” batteranno 8-0 la Fulgor al loro esordio in campionato (avendo ‘riposato’ alla prima giornata del 5 dicembre 1920) disputata il 12 dicembre. Perdono 0-2 in casa con la Novese (19/12/20), per poi espugnare il campo di Bra per 0-5 il 2 gennaio 1921 e battere la Michelin Torino il 9 gennaio. Si perde 2-1 con la Fulgor il 30 gennaio ’21 e ancora con la Novese (sempre 2-0 il 7 febbraio), poi però le maglie nere vercellesi riusciranno a sbarazzarsi di Braidese (2-1) e Michelin (2-0). Al girone Finale Piemontese, accedono le prime due dei due gironi e quindi saranno Novese e CGC (rispettivamente terminate prima e seconda, con 16 e 10 punti nel B) e Barriera Nizza e Trinese, prima e seconda del girone A, con 11 e 10 lunghezze.

E se la prima piazza del Girone finale è facile preda della favorita Novese, la lotta per la seconda è questione tutta privata tra Trinese e Giovani Calciatori, col ‘derelitto’ Barriera Nizza fanalino di coda. Le due vercellesi terminano entrambe a quota 6 punti. Dato che i posti per poter accedere alla Prima Categoria 1921-22 sono due, si impone uno spareggio, da disputarsi sul neutro di Alessandria il 5 giugno 1921. A vincere per 2-0 sono i Giovani Calciatori Cappuccini, promossi dunque in Prima Categoria 1921-22, mentre la Trinese si consolerà ben presto schierandosi di lì a poco, prima a favore del Progetto Pozzo, quindi iscrivendosi alla Seconda Divisione del neo campionato scissionista denominato C.C.I. voluto da Bozino e dai grandi club italiani. (continua)

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