Torino
1 Marzo 2025 09:00
C’era una volta un gruppo di studenti dell’I.I.S. Cavour di Vercelli partiti all’alba dalla stazione ferroviaria cittadina con l’emozione che pulsava nel petto, destinazione Green Games a Torino. Li aspettava una sfida fatta di domande e pulsantiere, una battaglia giocata con il cervello e con il cuore.
Le quattro classi - 1A SSAS, 1E SC, 1B AFM e 1F CAT - sono state accompagnate dai loro moderni Virgilio – alias i docenti Paolo Zenone, Cristina Benedetto, Salvatore Cipitì, Eros Zanellato, Paola Rizzo, Silvia Benvenuti, Elena Ferraris e Chantal Grosso. Gli studenti e le studentesse si sono lanciati nella competizione con l’entusiasmo di chi sa che il mondo può cambiare anche con una risposta giusta.
La partita è stata serrata, le urla di gioia o irritazione ad ogni risposta giusta o sbagliata che fosse hanno fatto eco al Pala Ruffini, che ospitava la manifestazione. Domanda dopo domanda, la consapevolezza è cresciuta. Il riciclo, la sostenibilità, l’importanza di una scelta, di un gesto, di una bottiglia messa nel bidone giusto. Perché l’ambiente non è un concetto astratto, ma la casa che ci ospita ogni giorno, il respiro che diamo per scontato, il mare che si ritira quando lo maltrattiamo e il verde che resiste nonostante tutto. La sostenibilità non è solo un dovere, ma un’opportunità: quella di lasciare alle generazioni future un pianeta che non debba essere ricostruito, ma semplicemente rispettato. E poi il verdetto: il podio sfumato, un soffio d’aria tra le quattro classi e la gloria.
La storia non è finita però, perché chi sogna non si ferma mai. La finale di Rimini del 5 maggio chiama, e un ripescaggio potrebbe riscrivere il finale. Nel frattempo, resta l’avventura, la lezione più grande: il rispetto per il pianeta e la voglia di provarci ancora. Un grazie va agli organizzatori dell’evento, alle classi e alla scuola, perché dietro ogni viaggio c’è sempre qualcuno che rende possibile la partenza.
E allora avanti, ragazzi, con il coraggio di chi sa che anche la più piccola goccia può scavare la roccia, e che ogni scelta consapevole è un seme piantato nel futuro.
LA REDAZIONE DELL‘ISTITUTO LANINO
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