Giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo
di Andrea Giardina
21 Febbraio 2024 14:23
“Parlare del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo con lo scopo di riflettere sulla gravità che una parola, un atteggiamento, un comportamento che potrebbe sembrare una stupidaggine non lo è quando colpisce gli altri”: così la professoressa Anna Paola, intervenuta dopo i saluti della dirigente scolastica dell’Iis Galileo Ferraris Cinzia Ferrara in apertura del convegno intitolato “Sconnettiamo l’odio”, che si è svolto nell’aula magna dell’Istituto Sacro Cuore il 16 febbraio.
L'incontro è stato programmato nell’ambito delle iniziative promosse per la “Giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo” dalla Questura di Vercelli e dall’Iis G. Ferraris. Il convegno ha visto la partecipazione della già senatrice Elena Ferrara, del questore Giuseppe Mariani, con il capo di gabinetto Marialba Giangregorio, insieme all’ispettore Daniele Mosso, responsabile Sosc di Vercelli. Per l’Iis Ferraris, oltre a Ferrara e Paola, anche la professoressa Maria Cristina Cossu.
“Le parole fanno più male delle botte, ma a voi non fanno male?”, è stato uno degli ultimi pensieri di Carolina Picchio, giovane vittima di cyberbullismo. Frase che per Elena Ferrara, tra l’altro insegnante di Carolina “è stata una frase che ha scoperchiato un problema, quello del cyberbullismo, perché non c’era la consapevolezza di ciò che poteva accadere sulle piattaforme social”.
“Spero che da oggi siate più sensibili alle parole”, è il monito lasciato da Carolina, ha proseguito Elena Ferrara che non ha trattenuto un momento di forte commozione condiviso dai presenti. “Oggi siamo qui perché pensiamo sia possibile un cambiamento; non possiamo rinunciare ad avere un web umanamente sostenibile e se siete attenti al pianeta, siete attenti anche alle vostre relazioni”.
Nelle parole del questore Giuseppe Mariani, “oggi vediamo in diversi ambienti persone che sono forti con i deboli e deboli con i forti. Quando succedono queste cose o le vivete, abbiate il coraggio di parlare, confidatevi con gli insegnati e gli educatori per tutte le situazioni che possono accadere nella vostra vita. Noi ci siamo, siamo vicini a tutti voi, diffondiamo consigli contro il bullismo, veniamo nelle scuole a parlarvi con piacere, abbiamo anche una sezione dedicata nel nostro sito”. Infine, le conclusioni in un appello: “Prendete coscienza di questi fenomeni, perché eventi tragici come quello di Carolina non si devono più verificare”.
Gli interventi di Giangregorio e Mosso hanno tracciato i riferimenti normativi negli aspetti preventivi e repressivi, nonché l’importanza dell’azione formativa che trova un punto di partenza imprescindibile nella conoscenza della questione e della sua complessità. In questa parte del convegno è stata ribadita l’importanza del dialogo con gli adulti e la necessità di avere massima fiducia nelle Istituzioni, nella Polizia, sempre presenti e al fianco di ogni studente, di ogni cittadino nell’affrontare tutte le problematiche che potrebbero scaturire dal non corretto uso del web.
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