Questura
di Redazione La Sesia
30 Dicembre 2025 10:06
Nella notte tra il 27 e il 28 dicembre, a Novara, la Polizia è intervenuta nei pressi di via Ranzini a seguito di una richiesta di aiuto giunta alla Centrale Operativa.
A lanciare l’allarme è stata una donna, classe 1994, cittadina turca, che aveva ricevuto un messaggio di aiuto dalla sorella, che temeva per la propria vita dopo essere stata aggredita dal marito. "L’intervento è scattato intorno alle 2 di notte. Sul posto erano presenti alcuni familiari della vittima - raccontano dalla Questura - Dal balcone dell’abitazione si è affacciato il marito della donna, classe 1991 e cittadino turco che ha poi consentito l’ingresso agli agenti. Sul ballatoio è stata trovata la moglie in evidente stato di sofferenza, con numerose lesioni visibili al volto, agli avambracci e all’addome. Poiché la donna non parlava italiano, le prime dichiarazioni sono state raccolte con l’ausilio di un interprete. Secondo quanto riferito, il marito l’avrebbe violentemente percossa, ferita all’addome con un coltello da cucina e successivamente immobilizzata e schiacciata contro un calorifero acceso. All’interno dell’appartamento è stato rinvenuto un coltello compatibile con la descrizione fornita dalla vittima. L’uomo ha negato le accuse, sostenendo che la ferita fosse autoindotta".
La donna è stata trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore per le cure necessarie. Ascoltata successivamente dagli agenti, ha ricostruito quanto accaduto, riferendo che la sera precedente, dopo una cena con parenti del marito, l’uomo avrebbe cambiato improvvisamente atteggiamento, accusandola senza motivo di comportamenti provocatori.
"Sempre secondo il racconto, l’aggressione sarebbe proseguita con tentativi di colpirla con un coltello, fino al ferimento all’addome - proseguono dalla Questura di Novara - L’uomo l’avrebbe poi trascinata per i capelli in camera da letto, continuando a colpirla con pugni e calci, fino a farle perdere i sensi. Al risveglio, le violenze sarebbero continuate nel soggiorno, con ulteriori percosse e ustioni provocate dal contatto forzato con un calorifero acceso. La vittima ha dichiarato che episodi di violenza e minacce andavano avanti da mesi, fin dal suo arrivo in Italia nell’ottobre scorso, ma di non aver mai denunciato per timore di ritorsioni e di perdere il permesso di soggiorno. La sorella, sentita dagli agenti, ha confermato di essere a conoscenza di precedenti maltrattamenti".
L’uomo è stato tratto in arresto e portato alla casa circondariale di Novara.
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