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Primi al mondo

La cucina italiana è "Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco"

Il riconoscimento è avvenuto il 10 dicembre a Nuova Dehli

Cucina italiana unesco

Grande orgoglio e soddisfazione dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni per la proclamazione della cucina italiana a Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco, avvenuta a Nuova Delhi.

«La cucina italiana – commenta Bongioanni - da oggi è Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco, prima cucina al mondo ad aver ottenuto questo riconoscimento. Ringrazio il ministro Francesco Lollobrigida che ha creduto e sostenuto fin dall’inizio la candidatura dell'Italia, che come Piemonte abbiamo condiviso e promosso in ogni passaggio. Il Piemonte è orgoglioso di essere parte integrante e protagonista di questa identità, con prodotti e preparazioni che fanno parte in modo imprescindibile del canone della cucina nazionale e con una tradizione che rispecchia in modo esemplare gli aspetti storici, sociali e relazionali premiati dall’Unesco. Pensiamo alla dimensione conviviale della preparazione e del consumo del cibo nelle famiglie allargate della nostra cultura contadina, che spesso assume dimensione rituale; alla trasmissione intergenerazionale dei saperi e dei segreti, all’attenzione alle materie prime e alla cura per il territorio da cui provengono, alla cultura del riuso e dell’anti-spreco che trova nelle nostre paste ripiene come gli agnolotti e i plin la loro sublimazione, agli scambi culturali che hanno fatto propri ingredienti provenienti da terre lontane. Ma pensiamo anche a come il Piemonte sia stato la culla dell’approccio “slow” che, partendo dall’Italia, ha rivoluzionato a livello globale l’approccio con il cibo».

Grazie a tutte queste caratteristiche, anche in Piemonte la cucina italiana è infatti un potente vettore di crescita che unisce tutti gli anelli della filiera per generare nuovo sviluppo economico e turismo. Sottolinea l’assessore Bongioanni: «Dalle nostre aziende produttrici fino alle interpretazioni innovative nelle mani dei grandi chef, dall’impegno per la tutela e valorizzazione delle nostre produzioni agroalimentari fino alla loro promozione integrata su tutti i mercati vecchi e nuovi, la cucina è una voce fondamentale dell’economia e del turismo in Piemonte. Nel 2024 – nella sola area delle colline di Langhe Roero e Monferrato, tradizionalmente la più vocata - il turismo enogastronomico ha registrato oltre 690mila arrivi e oltre 1 milione e 500mila presenze, con una crescita del 4,0% di arrivi e del 5,1% di presenze rispetto all’anno precedente e una spesa media pro-capite che arriva a sfiorare i 300 euro per notte. Ringrazio il ministro del Turismo Daniela Santanchè che, anche in questa occasione, ha voluto ribadire la centralità dell’enogastronomia italiana nelle strategie di sviluppo e promozione turistica della nostra nazione, per far crescere ancora di più il comparto e creare anche in Piemonte nuovo valore aggiunto».

Anche l’Ente Nazionale Risi esprime immensa soddisfazione e profonda gioia per lo storico traguardo raggiunto. "L'Ente ha sostenuto con ferma convinzione e profondo impegno l'intero percorso di candidatura, credendoci fin dall'inizio e dedicando risorse significative alla valorizzazione di tutti gli elementi che compongono questo inestimabile patrimonio, con particolare attenzione al riso ed al risotto - viene precisato - Il riso italiano e la sua più celebre preparazione, il risotto, rappresentano non solo prodotti agricoli di eccellenza, ma veri e propri pilastri della tradizione, della cultura e dei paesaggi culinari italiani, essenziali per il successo di questa candidatura. A testimonianza di questo forte sostegno e della volontà di valorizzare il ruolo cruciale del cereale nell'identità agroalimentare italiana, l’Ente ha promosso la realizzazione di un tavolo specifico per il riso italiano. Questo allestimento, ideato per esporre la ricchezza, la storia e la biodiversità della risicoltura nazionale, è stato presentato per la prima volta in occasione di “Risò” a Vercelli, riscuotendo grande successo e fungendo da punto focale per il dibattito sul futuro del settore all’interno del contesto culinario"

Dopo il debutto a Vercelli, il tavolo è stato esposto in altri importanti contesti e oggi, con grande orgoglio, sarà protagonista a Roma in occasione della cerimonia ufficiale che celebra l'iscrizione della Cucina Italiana nella lista UNESCO.

“Abbiamo lavorato con determinazione - afferma la presidente dell’Ente Natalia Bobba - convinti che il riso italiano e le innumerevoli ricette di risotto rappresentino una componente imprescindibile della nostra identità culturale e culinaria, elemento fondamentale per il successo di questo riconoscimento. La presenza del nostro tavolo a Roma vuole essere il segno tangibile di quanto il nostro Ente abbia voluto essere al fianco della filiera risicola, parte vitale della Cucina Italiana premiata."

"La notizia che la Cucina Italiana ha ottenuto, il 10 dicembre a New Delhi, il riconoscimento di Patrimonio immateriale dell'Umanità mi rende felice ed orgogliosa di rappresentare l'Accademia Italiana della Cucina, Istituzione Culturale della Repubblica Italiana dal 2003 - commenta la delegata di Vercelli Paola Bernascone Cappi -  La proposta italiana è stata formalizzata tramite un dossier presentato dalle comunità formate dall'Accademia Italiana della Cucina, dalla Fondazione Casa Artusi e dalla Rivista La Cucina Italiana; è stata poi presentata ufficialmente dal governo italiano e con il successivo sostegno di personalità del settore. E' un riconoscimento che sottolinea e valorizza le caratteristiche della nostra cucina e che è eminentemente culturale  e degno delle infinite  tradizioni locali che  ci caratterizzano. Il territorio Vercellese onorerà  il riconoscimento in quanto ricco di tradizioni enogastronomiche legate alla coltura del riso  e alla biodiversità del suo territorio"

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