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22 Luglio 2025 14:00
È stato presentato ieri, lunedì 21 luglio, presso l’Auditorium del Marengo Museum, l’aggiornamento sul biomonitoraggio avviato dalla Regione Piemonte e dall’ASL AL per valutare l’esposizione della popolazione ai PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) nelle aree vicine al polo chimico di Spinetta Marengo.
A introdurre l’incontro è stato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, che ha definito l’intervento come “un esempio a livello nazionale”, sottolineando la volontà della Regione di portare avanti con determinazione e trasparenza azioni concrete per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. “Bisogna saper coniugare produzione e salute – ha affermato – perché la prima non deve mai prevalere sulla seconda, come purtroppo è avvenuto in passato”.
I risultati presentati si riferiscono ai primi 414 cittadini residenti entro 3 km dal polo chimico e che hanno già completato l’analisi del sangue. I dati mostrano che:
8,9% delle persone ha una concentrazione di PFAS normati superiore a 20 ng/ml;
87,2% presenta valori compresi tra 2 e 20 ng/ml;
solo il 3,9% ha valori inferiori a 2 ng/ml.
Dai campioni è inoltre emerso che la maggior parte dei soggetti con valori oltre i 20 ng/ml sono maschi, ultrasessantenni e pensionati.
Per i PFAS non normati, come l’ADV, il valore mediano rilevato è di 2,9 ng/ml, mentre la sostanza cC6O4 è stata riscontrata oltre il limite di quantificazione in un solo caso.
Ad oggi sono stati effettuati 457 prelievi, con altri 89 già programmati entro inizio agosto. Inoltre, circa 200 cittadini residenti oltre i 3 km hanno manifestato interesse, per un totale di circa 750 pre-adesioni tramite i portali della Regione Piemonte e dell’ASL AL.
Il percorso di adesione prevede la verifica della residenza da parte dell’ASL, il contatto telefonico per fissare l’appuntamento, la firma del consenso informato, il prelievo ematico e la compilazione di un questionario sugli stili di vita. Tutti i dettagli sull’iniziativa, i risultati e i prossimi appuntamenti sono disponibili sul portale della Regione Piemonte: www.regione.piemonte.it/pfas
Il protocollo ha incluso fin dall’inizio l’analisi di PFAS di nuova generazione come C6O4, ADV e GenX, utilizzati come sostituti di composti già riconosciuti come dannosi (es. PFOA e PFOS). Sebbene per queste sostanze non esistano ancora valori soglia definiti dalla comunità scientifica internazionale, l’Assessorato ha scelto di includere comunque i dati nei referti, in un’ottica di trasparenza verso i cittadini.
Tenuto conto della presenza di altri inquinanti ambientali nell’area, la Task Force Clinica, coordinata dal prof. Luigi Castello, ha proposto un monitoraggio sanitario pluriennale, che affiancherà il biomonitoraggio in corso.
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