Camera di Commercio di Torino
di Redazione La Sesia
15 Novembre 2022 16:31
Quasi 2.500 società scomparse, pari al 4,6% delle imprese di capitale piemontesi, e 849 in più (+4,7%) finite con i bilanci in rosso. È il prezzo pagato nel 2020 dalle aziende della nostra regione al Covid.
I dati emergono da uno studio del Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino, curato da Giuseppe Russo, dal titolo: “I bilanci delle imprese del Piemonte nell’anno della pandemia”, presentato con un workshop dall’ente camerale. C’è da dire che i 741 milioni di valore della produzione delle imprese che “non ce l’hanno fatta” rappresentano comunque un valore aggiunto pari solo allo -0,2% del Pil regionale. Il che indica un danno economico definitivo abbastanza circoscritto sul complesso dell’economia. Rispetto allo studio previsionale, realizzato un anno prima dallo stesso Comitato, i danni al sistema delle imprese sono stati contenuti anche grazie ad efficaci misure anti pandemiche. Il valore del patrimonio netto complessivo del sistema è infatti cresciuto di 12,7 miliardi, attestandosi a 119 miliardi, per effetto dell’aumento (rivalutazione) degli attivi immobilizzati pari a 13,9 miliardi.
Lo studio fotografa dunque una situazione di “resilienza”, nonostante il significativo peggioramento dal punto di vista economico, Tra le 52.052 società che hanno “tenuto duro” le perdite nette sono salite a 6,9 miliardi di euro, contro i 3,4 del 2019 (+103%), e il calo del valore della produzione è stato del 7,59%, pari a 15 miliardi di euro. Nel 2020 si sono registrati anche 3,2 miliardi di minore valore aggiunto, di cui 1,5 miliardi per minori stipendi e oneri per lavoro, in parte recuperati con la cassa integrazione. Per far fronte alla crisi i debiti totali sono saliti di 14,6 miliardi e si sono attestati complessivamente a 153,8 miliardi (+10,50%). "La resilienza, sia pure ottenuta attraverso una diversa valutazione degli attivi, ha permesso alle imprese del Piemonte di continuare l’esercizio dell’attività, senza notevoli richieste di capitali nuovi ai soci", commentano i ricercatori.
“L’indagine che abbiamo condotto – afferma il presidente del Comitato Torino Finanza, Vladimiro Rambaldi – ci dice che il danno permanente al Pil è stato ben di meno di quanto avrebbe potuto essere senza mitigazioni e senza rivalutazioni. Questo vuol dire, in sostanza, che il Piemonte ha potuto presentarsi all’appuntamento della ripresa nel 2021 e nel 2022 con il suo sistema economico pressoché integro ed ha potuto approfittare pienamente della ripresa in corso, certo oggi minacciata dalla guerra e dall’inflazione”.
“Il lockdown – dice Luca Asvisio, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino - non ha solo condizionato le nostre vite ma, evidentemente, anche il mondo economico nel quale operiamo. L’applicazione di norme straordinarie, ad esempio nella rivalutazione dei beni, nella sospensione degli ammortamenti e nel congelamento delle perdite di esercizio, avrà riflessi non indifferenti sul futuro, ma bisogna comunque ricordare, per contro, che lo Stato tante volte vituperato, questa volta si è dimostrato vicino alle aziende con garanzie, contributi e provvedimenti che hanno permesso di superare alcune criticità. Ci auguriamo che questo supporto possa continuare anche nel prossimo futuro in condizioni ordinarie”.
Copyright © 2020 FONDAZIONE LA SESIA via Quintino Sella 30, 13100 Vercelli Reg. Imprese VC C.F. 00146700026 - P.IVA IT 00146700026 - R.E.A. VC44243
Powered by Miles 33
Commenti
Condividi le tue opinioni su La Sesia