La decisione
di Simone Ottavis
5 Marzo 2021 16:56
Con una sentenza, la Corte Costituzionale recentemente ha stabilito che anche gli agricoltori provvisti di tesserino di caccia possono partecipare alle azioni di contenimento delle specie selvatiche invasive. Un provvedimento preso innanzitutto per far fronte alla proliferazione del cinghiale in diverse parti d'Italia, tra cui anche il Piemonte. La sentenza, arrivata dopo che alcune associazioni ambientaliste si erano rivolte al Tribunale amministrativo regionale della Toscana, permette quindi l'azione a questa categoria al fianco del personale provinciale cui era stato affidato l'abbattimento.
Carlo Rivellino, presidente della sezione vercellese della Federazione italiana della caccia, commenta la disposizione affermando che "come associazione siamo favorevoli all'ampliamento di chi può partecipare alle azioni di contenimento, anche se quella della sentenza della Corte Costituzionale è una non-notizia, nel senso che già in precedenza chi voleva parteciparvi doveva essere un proprietario conduttore di terreno, se in possesso dei requisiti della caccia".
"Quello che chiediamo è una revisione della legge della legge 157 del 1992, scritta quando non esisteva ancora una questione cinghiali - aggiunge Rivellino - In questo modo, oltre ai proprietari terrieri, sarebbero autorizzati a intervenire regolarmente anche ad altro personale formato come selecontrollori, guardie venatorie volontarie e cosiddetti 'cacciatori esperti'".
Il provvedimento della Corte Costituzionale è stato accolto favorevolemnte dalla Regione Piemonte, che vorrebbe renderlo di prossima attuazione. “Una sentenza importante che permette ai cacciatori abilitati e alle guardie venatorie volontarie, in quanto aventi qualifica di guardia giurata, di partecipare alle operazioni di controllo faunistico normato dalla legge regionale e che va a favore delle numerose istanze fatte dal nostro assessorato al ministero delle Politiche Agricole nel corso dell’anno”, il commento dell’assessore all’Agricoltura del Piemonte, Marco Protopapa. Claudio Leone, consigliere regionale e referente del Dipartimento per la gestione della fauna selvatica per la Lega, aggiunge che “utilizzare i cacciatori, dopo un percorso di formazione, per coadiuvare le polizie provinciali nelle operazioni di contenimento è il percorso che ora la Regione Piemonte vuole seguire. Tutti siamo a conoscenza dei danni e dei pericoli legati alla proliferazione incontrollata di alcune specie e le risorse umane che le istituzioni hanno a disposizione sono veramente limitate”
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