quelli...della generazione z
di Francesca Siciliano
4 Settembre 2024 00:38
Da sinistra lo chef Eduard Xatruch, il cuoco Matteo Gallina e lo chef Oriol Castro
“C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà”. Sono parole di Albert Einstein. Un concetto che può essere applicato in più campi della vita. Proprio come ha scelto di fare il cuoco Matteo Gallina, 28 anni, di Ghislarengo, che si è fatto strada nel panorama gastronomico internazionale. Tanta passione, amore per la cucina e talento, ma anche tanta dedizione e tante rinunce e poi, il coraggio.
Il coraggio di fare una scelta, di fare un importante cambiamento e di inseguire un sogno, impegnandosi quotidianamente. Così, negli anni Matteo Gallina è arrivato a lavorare come cuoco a Villa Crespi (3 stelle Michelin), Santceloni (2 stelle) e Alkimia (1 stella). Ora si trova a Barcellona, città dove ha anche lavorato nel ristorante Disfrutar (3 stelle Michelin) contribuendo alla vittoria del premio di miglior ristorante del mondo della rinomatissima “The World’s 50 best Restaurant” 2024, ovvero la classifica annuale dei cinquanta migliori ristoranti al mondo, compilata grazie al voto di esperti indipendenti del mondo della gastronomia, tra cui giornalisti food, chef di fama internazionale e viaggiatori gastronomi.
Un amore per la cucina, quella di Gallina, riscoperta negli anni: «Ho sempre avuto la passione per i motori - spiega - così, dopo aver frequentato il liceo Scientifico, ho scelto di iscrivermi al corso di laurea in Ingegneria meccanica. Ho sempre pensato che questo potesse essere il mio lavoro e che la cucina fosse una passione da coltivare nel tempo libero (sin da bambino preparavo i piatti con mia nonna). Ma dopo circa un anno e mezzo mi sono accorto che era esattamente il contrario: volevo fare della cucina la mia professione». Quindi Gallina ha fatto una scelta e ha affrontato il cambiamento: «Ne ho parlato con i miei genitori che mi hanno subito appoggiato – dichiara – e ho deciso di fare un corso di cucina e in seguito ho svolto uno stage a Villa Crespi sul Lago d’Orta, dove ho imparato il rigore della cucina di alto livello».
Poi dopo qualche esperienza in un hotel del Vercellese, Gallina si è rimesso in gioco ed è partito per la Spagna, iniziando a lavorare in un ristorante di Madrid. Dopodiché è arrivato il Covid e il cuoco è ritornato in Italia, lavorando a Varese, ma la voglia di fare altre esperienze all’estero era ancora tanta. Così, dopo aver mandato il curriculum a Disfrutar, è partito per Barcellona: «È stata un’esperienza molto interessante e di grande stimolo - dichiara - Quando sono arrivato Disfrutar era un ristorante con due stelle Michelin, valutato terzo al mondo. Sono rimasto qui circa due anni: nel mentre è diventato il migliore della “The World’s 50 best Restaurant” 2024 e ha guadagnato un’altra stella ancora. Un locale in costante evoluzione e che punta molto sulla sperimentazione e sulla qualità».
Ora Matteo Gallina si trova in un altro ristorante a Barcellona con una stella Michelin dove «puntano alla ricerca del prodotto e alla sua genuinità. Deve essere il meno lavorato e toccato possibile». Una curiosità: «In Spagna – racconta – i ristoranti di alto livello hanno il venerdì, il sabato e la domenica come giorni di riposo. Inoltre, le persone amano molto andare a mangiare fuori. I cittadini cucinano meno che in Italia e lo fanno principalmente nel weekend».
Ma tutte queste esperienze sono state accomunate appunto dalla passione: «Mi piace cucinare – dice Gallina – perché mi fa sentire a mio agio. Mi piacciono il rigore e l’ordine della cucina, oltre che il rispetto del prodotto. Sono infatti una persona molto precisa e meticolosa».
Ad oggi, se Gallina dovesse scegliere un piatto preferito, sarebbe difficile: «Non ho ingredienti che mi piacciono più degli altri – racconta – una volta forse preferivo la carne e il pesce. Senza poi ovviamente dimenticare il riso, protagonista del nostro territorio. Ma poi un cuoco cresce. La sua maturità si vede anche nell’elevare la verdura da contorno a protagonista del piatto». Ora, Gallina dopo anni di ricerca e formazione ha un altro sogno nel cassetto: «Ho un’immensa voglia di rientrare nella mia amata terra natale per intraprendere un percorso tutto mio», conclude.
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