L'accordo
di Redazione La Sesia
8 Ottobre 2025 14:40
La firma dell'accordo
Si è tenuta oggi, mercoledì 8 ottobre, nel Rettorato dell’Università del Piemonte Orientale, la firma del protocollo d’intesa tra UPO, la Fondazione Otonga dell’Ecuador e l’Associazione Ananda Giri APS di Guardabosone (Vc).
L’evento ha formalizzato una collaborazione strategica triennale incentrata sulla tutela della biodiversità e sullo sviluppo di attività di ricerca e didattica congiunte tra il Piemonte e la foresta pluviale ecuadoriana. L’accordo ha stabilito la creazione di due aree di studio gemelle: a Guardabosone, l’Associazione Ananda Giri ha messo a disposizione un ettaro di bosco con annesso apiario, denominato “Il Bosco dell’UPO”; parallelamente, un ettaro della foresta di Otongachi in Ecuador, una delle aree a maggiore biodiversità del pianeta, è stato espressamente denominato “Foresta dell’UPO”. Entrambe le aree saranno dedicate alle finalità didattiche e di ricerca previste dall’accordo.
L’oggetto principale della collaborazione sarà lo scambio di studenti, dottorandi, ricercatori, docenti e specialisti, con l’obiettivo di promuovere la conservazione della biodiversità e dell’etnodiversità. L’Università metterà a disposizione le proprie strutture e il proprio personale docente e ricercatore, mentre la Fondazione Otonga contribuirà con le competenze maturate nell’ambito del Centro di educazione ambientale e con le risorse logistiche presenti a Quito e nella foresta.
Le finalità dell’accordo sono state ampiamente dettagliate, mirando a proteggere l’ambiente, generare informazioni attraverso la ricerca scientifica, suggerire soluzioni ai problemi ecologici e studiare l’aspetto olistico dell’interconnessione uomo-natura. A sovrintendere alle attività sono stati nominati i responsabili scientifici: la professoressa Roberta Lombardi per l’UPO, il professor Giovanni Onore per la Fondazione Otonga e la dottoressa ingegnere Valeria Calò per l’Associazione Ananda Giri APS. «Con questo accordo – ha sottolineato il rettore Menico Rizzi – vogliamo avvicinare i nostri studenti a un progetto tangibile, creando un ponte tra le aree interne del Piemonte e una delle più grandi riserve di biodiversità del mondo in Ecuador. L’idea è superare il valore puramente simbolico e trasformare questi luoghi in laboratori a cielo aperto, dove i nostri ricercatori e studenti possano fare esperienza diretta sul campo, unendo la valorizzazione del territorio locale a una visione internazionale».
«L’Ecuador – ha aggiunto Padre Giovanni Onore – è uno dei punti con la più alta biodiversità al mondo, ma la vera ricchezza è la modestia scientifica: c’è ancora tantissimo da studiare e scoprire. La passione degli studiosi che ci hanno preceduto ci insegna che preziose collezioni e conoscenze rischiano di perdersi senza istituzioni che se ne prendano cura. Questa collaborazione è fondamentale per preservare e dare un futuro a questo patrimonio, creando nuove opportunità per i giovani ricercatori».
«Siamo fortunati a far incontrare due realtà così speciali: la foresta di Otonga e la passione per l’entomologia del cavalier Locca – ha concluso l’ingegner Valeria Calò –. In un mondo sempre più virtuale, crediamo sia fondamentale offrire ai giovani esperienze immersive nella natura. Questo progetto promuove un contatto diretto con l’ambiente e valorizza il significato profondo che anche il più piccolo insetto può avere, unendo le nostre radici a un orizzonte globale».
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