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Il caso

Trino: "Classi pollaio alla scuola dell'infanzia"

La preoccupazione di una mamma e la risposta della dirigente scolastica

Trino scuola dell'infanzia

Classi pollaio alla scuola dell’infanzia di Trino: così le definisce una mamma. La competenza sulle classi è della dirigenza scolastica e dell’Ufficio scolastico regionale, sottolineano dal Comune di Trino. Tagli richiesti a livello ministeriale e applicati dall’Usr, chiarisce a sua volta la dirigenza scolastica.

Tiene banco la preoccupazione da parte di alcuni genitori per la composizione delle sezioni della materna per l’anno scolastico 2025-2026: non più sette, ma cinque, di cui tre da 29 bambini, una da 22 e una da 23.

La mamma, Nadia, afferma che "ci saranno tre classi da 29 bambini, in aule da circa 30 metri quadri. E i bambini anticipatari sono finiti in lista d’attesa. Come farà il personale docente - chiede - a gestire 29 bambini tra i 3 e i 5 anni, e che attività potranno svolgere con un numero così alto e in spazio così piccolo? Le aule possono contenere un numero così elevato di bambini e garantire un ambiente sano dal punto di vista igienico sanitario? E ci saranno gli standard di sicurezza richiesti?".

Rita Schipani, dirigente scolastico del Comprensivo di Trino, spiega: "La decisione sulla soppressione di due classi arriva dalla richiesta del Ministero dell’Istruzione di tagliare 13 sezioni sul territorio e l’Ufficio scolastico ha optato per la scuola non dell’obbligo, l’infanzia. Due sezioni sono da 22 e 23 alunni per la presenza di due bambini con necessità di sostegno. Per comporre le sezioni ho applicato il Dpr che consente di derogare, in misura non superiore al 10 per cento, al numero minimo e massimo di alunni per classe. E si è tenuto conto dei limiti di capienza delle aule. Resto a disposizione per incontri con gli interessati per spiegare la situazione".

L’assessore Alvino e il sindaco Pane aggiungono: "È giusto chiarire che le istituzioni scolastiche operano in piena autonomia organizzativa e didattica. Formazione delle classi, organizzazione degli spazi interni e distribuzione degli alunni sono di esclusiva competenza della dirigenza scolastica e dell’ufficio scolastico regionale. Il Comune non ha alcun potere decisionale in merito. Siamo però ad ascoltare le famiglie e a interloquire con la scuola per approfondire le dinamiche organizzative che hanno portato a questa configurazione delle sezioni. Siamo disponibili a collaborare con la dirigenza scolastica per mettere a disposizione, se possibile, spazi e risorse utili a migliorare le condizioni educative, e siamo pronti a promuovere un incontro con la dirigente per favorire un confronto sereno, costruttivo e trasparente".

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