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Il divieto

Trino, il sindaco: "E' obbligo la riconoscibilità del volto"

"Tentare di presentare l’azione amministrativa come un attacco identitario o culturale è fuori luogo"

Donna col burqa

Dal sindaco di Trino riceviamo e pubblichiamo.

In merito al comunicato diffuso dall’Associazione Al Ferdauss a seguito dell’Ordinanza Sindacale n.40 del 24 giugno 2025, ritengo opportuno ribadire un concetto tanto semplice quanto fondamentale: non dovrebbe neppure essere necessario un provvedimento del sindaco per ricordare l’obbligo di rispettare una legge dello Stato.

La normativa nazionale (Legge 152/1975), da decenni in vigore, prevede chiaramente l’obbligo della riconoscibilità del volto nei luoghi pubblici, per motivi di ordine e sicurezza. Il Comune di Trino, come qualunque altro ente locale, ha il dovere di dare attuazione a queste disposizioni senza eccezioni. L’ordinanza, dunque, non introduce nulla di nuovo, ma rafforza l’applicazione di un principio già previsto dall’ordinamento della Repubblica Italiana.

A maggior ragione, questa puntualizzazione risulta necessaria in un contesto come il nostro, dove esiste da molti anni una comunità musulmana presente, radicata e consapevole delle regole del vivere comune, che ha sempre dimostrato di conoscere e rispettare le norme. Si tratta di una comunità con cui l’Amministrazione ha collaborato concretamente negli anni per promuovere percorsi di dialogo, partecipazione e inclusione.

Tentare di travisare l’azione amministrativa e di presentarla come un attacco identitario o culturale è fuori luogo e non contribuisce in alcun modo al rispetto dello Stato di diritto. Il sindaco ha il dovere – e lo esercita con coerenza – di usare tutti gli strumenti normativi e istituzionali a disposizione affinché le leggi siano rispettate da tutti, senza eccezioni.

Infine, pur comprendendo la preoccupazione per il clima nei dibattiti pubblici e sui social, va chiarito che un’Amministrazione comunale non può – né deve – controllare o censurare opinioni espresse da singoli cittadini, anche quando i toni non sono condivisibili. È però compito di tutti, a partire dalle istituzioni ma anche dalle associazioni e dalla società civile, contribuire con responsabilità alla serenità del confronto e alla convivenza civile.

Resto come sempre disponibile al dialogo, ma con la chiarezza e la responsabilità che si devono alle istituzioni e alla legalità.

Cordiali saluti,

Daniele Pane
Sindaco della Città di Trino

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