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Mozione della minoranza

Caresanablot: scontro in Consiglio comunale per il campo da calcetto

Il nodo è la dichiarazione di essere in regola con le tasse comunali

Campo da calcetto Caresanablot

"Valuteremo la segnalazione agli organi competenti per le evidenti violazioni ai diritti costituzionali che devono essere garantiti". Così i consiglieri di minoranza Emanuela Scaglia e Paolo Cominetti, del gruppo “Insieme per Caresanablot”, commentano la seduta del Consiglio comunale di mercoledì mattina riguardo la loro mozione.

"Riguarda la dichiarazione liberatoria di responsabilità per l’utilizzo del campo da calcetto comunale e in particolare la richiesta specifica di dichiarare di essere in regola con il pagamento delle tasse comunali. Per semplificare, la mozione riguardava il modulo richiesta per il badge per l’accesso al campo di calcetto. Il modulo in questione richiede alle famiglie che intendono ricevere il bagde per l’ingresso al campo di “dichiarare di essere in regola con il pagamento delle tasse comunali”. Nella nostra mozione abbiamo ampiamente spiegato come tale richiesta sia incostituzionale in quanto viola palesemente l’articolo 3 della Costituzione e discrimina in modo molto pesante alcune famiglie che per difficoltà economiche non sono in regola con i pagamenti e quindi non possono accedere al campo che è un bene pubblico realizzato con fondi della collettività, anche di quelle famiglie che con fatica onorano le tasse comunali".

Scaglia e Cominetti continuano: "Riteniamo che il campo da calcetto debba avere una funzione inclusiva per tutti i ragazzi e non dividere i ragazzi tra chi può e chi non può entrare per problemi delle famiglie che ricadono sui ragazzi, generando difficoltà ancora più grandi nella famiglia stessa. Siamo fermamente favorevoli alla lotta all’evasione fiscale, ma in questo caso si tratta semplicemente di discriminazione sociale e soprattutto il Comune mette sullo stesso piano i soggetti che, come sostiene il vice sindaco, sono delinquenti perché non pagano le tasse, e le famiglie che hanno difficoltà economiche. In epoca nella quale continuano a crescere le difficoltà economiche delle famiglie con figli, riteniamo assurdo porre questi paletti per l’accesso ad un campo da gioco che deve unire e non dividere. E’ altamente probabile che i soggetti che non versano le imposte comunali per scelta avendone la disponibilità continuino a non farlo e che con questo provvedimento vengano colpite solo le famiglie in difficoltà. E’ sacrosanto dovere dell’Amministrazione comunale aiutare le famiglie del paese e non creare divisioni in base alle possibilità economiche. Valuteremo la segnalazione agli organi competenti per le evidenti violazioni ai diritti costituzionali".

"Intendiamo colpire solo chi non paga volutamente le tasse, i cosiddetti furbetti, gli evasori fiscali. Non chi non paga perché in difficoltà economiche reali, che troverà sempre la porta aperta della nostra Amministrazione comunale". Il vice sindaco Fabio Beretta sottolinea così il diniego all’utilizzo del campo da calcetto per chi non paga in quanto evasore. Beretta ha risposto in Consiglio comunale mercoledì mattina alla mozione presentata dalla minoranza.

Beretta è intervenuto dicendo: "Provo profondo sdegno. La mozione presentata dalla minoranza, che propone di eliminare l’obbligo di essere in regola con il pagamento delle tasse comunali per poter utilizzare il campo da calcetto, è semplicemente inaccettabile. Si tratta di una proposta che mortifica e indegna tutti quei cittadini che rispettano le regole e pagano regolarmente i tributi. Premiare chi non è in regola significa legittimare il disinteresse verso il bene comune. È un messaggio sbagliato e pericoloso, che questa Amministrazione respinge con forza. E poi c’è il ripetersi di conflitti di interesse personale che sollevano seri dubbi sul rispetto dell’etica pubblica e del buon senso istituzionale. Spero che siano comprese le mie parole e che la minoranza riconosca il suo grave errore per la mancanza di rispetto verso la popolazione".

Beretta aggiunge, post seduta: "Se ci fosse qualcuno in reale difficoltà, noi saremo sempre i primi ad aiutarlo, la nostra lotta è contro gli evasori, che lo fanno volutamente e non per necessità. Dire che il nostro atto è incostituzionale è falso, l’utilizzo del campo da calcetto è un servizio accessorio e non essenziale e quindi può essere negato se non sei volutamente in regola con il pagamento delle tasse".

Il sindaco Mauro Casalino aggiunge: "Chi non paga le tasse comunali può perdere il diritto ad alcuni servizi comunali, ma dipende dal tipo di tassa, dal servizio e dalla normativa del comune. Molti servizi comunali sono finanziati direttamente da specifiche tasse, come succede con Tari, Imu e Tasi. Se le non paghi, il Comune può avviare azioni di recupero crediti, e limitare o sospendere servizi accessori legati alla tassa non pagata, se previsto dal regolamento. Se non paghi la Tari, il Comune non può sospendere la raccolta dei rifiuti, perché è un servizio pubblico essenziale. Ma potresti essere soggetto a sanzioni e recuperi forzosi. I servizi a domanda individuale: il Comune può escludere o sospendere l’erogazione del servizio a chi non è in regola con i pagamenti pregressi. I servizi essenziali come stato civile, servizi anagrafici, assistenza sociale di base: non possono essere negati, anche in caso di morosità. Quindi alcuni servizi possono essere sospesi o negati se non paghi le tasse comunali, soprattutto quelli a domanda individuale, come il campo da calcetto. Mentre non si può essere esclusi dai servizi essenziali o collettivi, come rifiuti o anagrafe".

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