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Apsp “Sant’Antonio Abate”

Trino: secco botta e risposta tra Cgil e casa di riposo

"L'assistenza è a rischio", "Abbiamo assunto personale"

Casa di riposo Trino

"L’assistenza alla casa di riposo dell’Apsp “Sant’Antonio Abate” di Trino è a rischio", spiega il sindacalista della Fp Cgil Vercelli Valsesia Carmine Lungo.  "Smentiamo queste affermazioni che dipingono un quadro profondamente inveritiero e gratuitamente allarmistico sulla situazione della struttura, la casa di riposo garantisce quotidianamente un’adeguata assistenza ai propri ospiti, nel pieno rispetto degli standard di sicurezza e di qualità previsti dalla normativa vigente", smentisce il consiglio d’amministrazione dell’Apsp. Secco botta e risposta tra sindacato e casa di riposo trinese.

Lungo, per la Sp Cgil e a nome delle Rappresentanze sindacali unitarie dell’Apsp, afferma: "Ci appelliamo a Prefetto, Regione Piemonte, Provincia di Vercelli, Comune di Trino e Asl (per Trino è quella di Alessandria -ndr). Le istituzioni diano risposta sulle urgenti criticità della casa di riposo, si rischia il collasso di un ente assistenziale molto importante. La richiesta di Fp Cgil e Rsu riguarda fondi e strumenti adeguati per il personale, che si trova sotto organico in modo pesante, così che sia garantito il buon funzionamento dell’ente, reso precario dalle criticità che rischiano di provocare una drastica riduzione del servizio offerto agli ospiti e incrementare i fattori di rischio professionale del personale. Oggi la casa di riposo non può essere definito un luogo di lavoro normale, dove esigere un’attenta gestione dei servizi alla persona, nuovi strumenti di partecipazione e di vigilanza da parte degli utenti e degli operatori".

Il Cda dell’Apsp replica: "In merito alle infondate dichiarazioni di Fp Cgil e Rsu, precisiamo che la struttura non corre nessun rischio, non si trova in una situazione tale da compromettere in alcun modo la continuità assistenziale, dal momento che presenta un ambiente lavorativo sano e normale, a differenza di quanto asserito dal sindacato, garantendo un ambiente sicuro, sereno e dignitoso per gli anziani e per chi vi lavoraPer potenziare e stabilizzare l’organico, a dicembre sono stati attuati dei concorsi pubblici: sono stati assunti nove Oss a tempo indeterminato e otto a tempo determinato, un infermiere a tempo indeterminato e due a tempo determinato, un terapista occupazionale a tempo indeterminato e un terapista part-time a tempo determinato. Tutto ciò va nella direzione opposta rispetto a quella denunciata, che getta discredito sulla strutturaNei giorni scorsi c’è stato un incontro con il personale: ci è stato richiesto di potenziare le presenze nei turni pomeridiani. Richiesta accolta e in fase di attuazione, necessita solo dei fisiologici tempi tecnici per la realizzazione, come spiegato nell’incontro. Invitiamo tutti i soggetti coinvolti a un confronto costruttivo basato su dati oggettivi, evitando allarmismi infondati che potrebbero generare ingiustificate preoccupazioni, ingiustamente lesive per l’immagine della struttura, che ci riserviamo di tutelare nelle sedi competenti".

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