Novembre 1994
di Lorena Beccaro
8 Novembre 2024 15:35
Una commovente commemorazione delle sorelle Loredana e Maria Teresa Ierinò inghiottite dalla furia delle acque ha riunito nell'omonima piazza molte persone che si sono strette alla mamma e ai familiari; presenti le associazioni e gli amministratori tra cui i sindaci dei paesi vicini, il prefetto di Vercelli Lucio Parente, il presidente della Provincia Davide Gilardino e il consigliere regionale Simona Paonessa.
Al teatrino Mimmo Candito il sindaco Vittorio Ferrero ha ricordato l'importanza di mantenere alta l'attenzione per garantire la sicurezza e l'incolumità pubblica in un territorio a rischio. Gabriele Degiovanni, allora corrispondente della Sesia insieme a Laura Di Caro, ha illustrato i servizi fotografici fatti con la collega raccontando come sia cambiato il mondo del giornalismo da quando si scrivevano gli articoli con la macchina da scrivere portatile, si fotografa con la macchina fotografica e i rullini e si comunicava con il telefono fisso e i fax. Il giovane giornalista usava la bicicletta per gli spostamenti perché non aveva ancora la patente, oppure in auto con la collega Di Caro. Un racconto molto coinvolgente che ha catturato l'attenzione del pubblico.
Fabrizio Galliati ha sottolineato come la solidarietà di amici ma anche di sconosciuti sia uno dei ricordi più importanti di quei giorni drammatici in cui l'azienda di famiglia è stata devastata dalle acque. È intervenuto il geometra Silvio Ottino, allora giovane dipendente comunale e alluvionato in via Po, che ha illustrato il lavoro dei dipendenti in servizio senza orario. Ha concluso l'incontro il Prefetto sottolineando l'impotenza dell'uomo contro la forza della natura e come possa essere dolorosa la perdita di un figlio ricordando le sorelle Ierinò.
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