carabinieri forestali
25 Marzo 2024 11:24
L’ufficio CITES (convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) di Alessandria riceve una telefonata che segnala il ritrovamento di una tartaruga. Questo tipo di segnalazioni arrivano spesso all’ufficio, soprattutto adesso che, con la primavera alle porte, le temperature sono aumentate e la natura si sta risvegliando.
In questi casi però, diversamente da quello che si potrebbe pensare e che la sensibilità suggerisce, gli animali selvatici non andrebbero raccolti se non feriti o in seria difficoltà. Infatti, la detenzione di fauna selvatica deve essere “giustificata”, a maggior ragione se l’esemplare è tutelato da normative come la CITES o la legge sulla caccia.
Per le tartarughe si aggiunge inoltre un secondo problema: se d’acqua e appartenenti alla specie invasiva americana delle Trachemys scripta, una volta raccolte dall’ambiente naturale, non possono più essere reimmesse in natura. I carabinieri forestali, per di più, non hanno centri dove accoglierle e in tutto il Piemonte ne esiste solo uno in provincia di Cuneo.
La segnalazione: il cittadino riferisce che l’animale ha una lunga coda e unghie, caratteristiche non propriamente tipiche di una Trachemys. L’ufficio chiede quindi delle fotografie, come da prassi, per garantire la giusta identificazione della specie. Si tratta di una tartaruga d’acqua, ma non di una Trachemys, bensì di una Emys orbicularis, la tartaruga d’acqua autoctona tipica dei nostri ecosistemi palustri.
La scoperta risulta davvero eccezionale, rinvenire una Emys, quando ormai tutti i corsi d’acqua e i bacini del Piemonte sono popolati dalle Trachemys, è un fatto estremamente raro e di per sé quasi straordinario e che testimonia come il nostro ecosistema continui a non arrendersi all’invasione della specie alloctona. La Trachemys, importata dall’America, si è adattata perfettamente ai nostri habitat, riproducendosi a discapito della tartaruga d’acqua autoctona e determinando la perdita della biodiversità tipica dei nostri areali.
I carabinieri forestali raggiungono il cittadino presso l’abitazione, e prelevano l’esemplare che risulta in buone condizioni di salute. È stato trovato sotto un cespuglio, probabilmente perché già uscito dal letargo oppure prossimo al risveglio.
La Emys viene portata così lungo la sponda del fiume Po, nel territorio della “Riserva Naturale della Garzaia” di Valenza, e rilasciata lungo la sponda in modo che potesse scegliere in autonomia se rinterrarsi nel terreno fangoso oppure prendere il largo in acqua. La tartaruga ha saputo perfettamente cosa fare e non appena sentita l’acqua si è immersa, lasciandosi la particolare esperienza alle spalle.
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