deposito nucleare
di Fabio Pellizzari
13 Marzo 2024 19:10
Pier Giuseppe Danna, Daniele Pane, Davide Gilardino e Alberto Mocca
Il Comune di Trino ha revocato l’autocandidatura a far rivalutare il proprio territorio per capire se è idoneo ad ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Si era proposto con una delibera di giunta il 12 gennaio scorso, revocata ora con la delibera del 12 marzo.
"L’autocandidatura poteva essere revocata in ogni momento, non c’era una scadenza al 12 marzo, data ultima invece per eventuali altre autocandidature – ha spiegato il sindaco di Trino Daniele Pane in conferenza stampa -. C’era chi sosteneva che non si potesse tornare indietro dall’autocandidatura, ecco dimostrato il contrario. Il nostro è un passo di fianco, dopo quello fatto in avanti per provare a trovare una soluzione a un problema che resta esistente, l’individuazione del deposito nazionale".
"Con il presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino - ha proseguito - più volte abbiamo cercato una soluzione per ovviare ai depositi temporanei di Trino e Saluggia, che aumenteranno sempre di più. Alla “Fermi” è in atto un ampliamento del deposito per accogliere i rifiuti che verranno prodotti con lo smantellamento della centrale nucleare. Abbiamo deciso di revocare l’’autocandidatura di Trino ascoltando il territorio e prendendo atto delle dichiarazioni di contrarietà delle istituzioni di vertice del territorio, Provincia di Vercelli e Regione Piemonte, e dei Comuni vercellesi e alessandrini. Non l’abbiamo presa per la contrarietà delle associazioni ambientaliste e del Comitato TriNo, che in questi mesi sono stati ipocriti nelle posizioni prese. Sui social ho letto qualcuno scrivere che stasera all’incontro del Comitato TriNo si festeggerà: non c’è nulla da festeggiare, il ritiro dell’autocandidatura non è la vittoria di nessuno. In queste lunghe settimane ho visto tanta strumentalizzazione politica".
Gilardino ha aggiunto che "ora tutti insieme dobbiamo spingere per trovare una soluzione definitiva sulle scorie nucleari presenti a Trino e Saluggia. L’azione dell’autocandidatura del Comune di Trino era legittima, ma a nome dei sindaci del territorio ho portato all’amministrazione trinese la nostra non condivisione del metodo delineato dalla norma".
Le considerazioni del Pd e delle associazioni
Intanto la segreteria provinciale e i consiglieri provinciali del Partito Democratico affermano con un comunicato di apprendere "con soddisfazione che gli sforzi di queste settimane portati avanti dal Comitato TriNo, dai consiglieri comunali di minoranza di Trino e di tutti gli altri comuni della Provincia che su spinta dei nostri consiglieri comunali si sono espressi contrariamente al deposito nucleare di scorie, hanno portato un primo risultato: il sindaco Pane ha ceduto e ha revocato la delibera di autocandidatura".
Il consigliere regionale del Pd Domenico Ravetti sottolinea "l’indisponibilità ad accogliere il deposito in Piemonte". Dal Pd di Trino aggiungono che "ora Pane dovrebbe chiedere scusa a una comunità intera, trascinata in una vicenda che non doveva nemmeno cominciare".
Legambiente del Vercellese e Pro Natura infine ribadiscono che "il deposito va fatto, lo abbiamo sempre detto, ma Pane con l’autocandidatura ha fatto solo perdere tempo e sprecare soldi. Ha soltanto e sempre contribuito a rallentare la procedura. Ha fatto il diavolo a quattro per far cambiare la normativa in vigore dal 2010, in modo da poter presentare l'autocandidatura. E ora, dopo tre mesi, la ritira. Con il solo risultato di far perdere inutilmente altri tre mesi: nel frattempo, infatti, si è arenato l'esame delle 51 aree ritenute “idonee” nella Cnai. E avendo fatto spendere inutilmente altro denaro a Sogin. Oltre ad aver costretto alla mobilitazione, in queste settimane, migliaia di cittadini del vercellese e del Monferrato. Le associazioni ambientaliste continueranno ad affrontare seriamente la questione, chiedendo che il sito per il Deposito venga individuato con una procedura trasparente e basata su criteri scientifici e di sicurezza".
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