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Arcidiocesi di Vercelli

"Entro l’estate Trino avrà un nuovo parroco"

L'annuncio di monsignor Stefano Bedello

Don Patrizio Maggioni

Don Patrizio Maggioni

"Entro l’estate Trino avrà un nuovo parroco".



Ad affermarlo è monsignor Stefano Bedello, trinese, vicario generale dell’Arcidiocesi di Vercelli. Le sue affermazioni arrivano all’indomani dell’annuncio da parte del parroco di Trino don Patrizio Maggioni della sua prossima partenza per tornare in missione, lasciando quindi le parrocchie di Trino, Palazzolo e Tricerro.

"La notizia non è stata un fulmine a ciel sereno, ma concordata con l’arcivescovo monsignor Marco Arnolfo -spiega don Bedello - Don Patrizio una decina di giorni fa aveva manifestato questa sua necessità interiore di tornare in missione e l’arcivescovo ha accolto questa sua vocazione missionaria. Don Patrizio partirà per il Sudamerica dopo Pasqua, resterà in missione per un periodo di tempo non ancora determinato, starà via per il tempo necessario. Non credo che don Patrizio, dopo questa esperienza, possa tornare alla parrocchia di Trino, perché la diocesi nel frattempo avrà dovuto provvedere a sostituirlo.

Don Bedello aggiunge: "In tempi relativamente brevi provvederemo a nominare il nuovo parroco di Trino. Non sarà una cosa immediata perché quando riguarda una parrocchia come quella trinese, una delle maggiori dell’arcidiocesi, una realtà grande e con le sue complessità, intese come ricchezza di associazioni, strutture, attività e partecipazione, per la sua storicità, la scelta dovrà essere ben ponderata e complessa sul nome del nuovo parroco. Col vescovo ci siamo prefissati di trovare la soluzione entro tempi relativamente brevi, che non saranno brevissimi, e mi sento di dire che entro l’estate Trino avrà il nuovo parroco".

Nel frattempo, dopo la partenza di don Patrizio, dopo Pasqua, cosa succederà? "Ci dovrebbe essere un aiuto esterno temporaneo da parte di sacerdoti che sono a disposizione della diocesi, per aiutare la parrocchia trinese nelle sue attività e per il tempo necessario a definire la nuova figura del parroco entro la prossima estate". Monsignor Bedello termina: "La fiducia e la stima verso don Patrizio restano immutate, l’arcivescovo ha accolto questo suo desiderio, questa sua necessità. Al termine di questo suo periodo in missione tornerà a disposizione della diocesi per altri incarichi".

Don Patrizio Maggioni, nella sua lettera aperta ai parrocchiani, ha scritto che le voci che circolavano in città su una sua possibile partenza da Trino erano frutto "della mia condivisione con qualcuno di una certa mia intranquillità, nel mio modo di esercitare il ministero sacerdotale in questo preciso momento storico, nel mondo attuale che ci circonda. Voglio condividere lo stato di salute del mio animo, dopo averlo fatto con l’arcivescovo. Sono inquieto. Di fronte alle varie guerre, alle immagini dei bambini che innocenti ne stanno portando tutto il peso, io sto male e dentro me dico: cosa vuol dire essere prete, starsene qui in mezzo all’opulenza, al tutto e più di tutto, inermi, a fare parole, spesso vuote? Questo è essere prete? Il mondo con le sue guerre di dominio, perché di questo si tratta, ci sta trascinando in una direzione dai contorni drammatici, io ho bisogno di scendere da questo treno pesante lanciato a velocità sostenuta verso un dove che spaventa e di cui non sappiamo bene".

Proseguendo don Patrizio nella sua lettera ai parrocchiani afferma che "giustizia è accettare di perdere un po’ del tanto che noi abbiamo per donarlo a chi è nel poco o nel nulla. La mia vocazione nasce proprio da questo esercizio di dono, nasce dall’imparare a perdere del mio, per regalarlo a chi, più sfortunato di me, non aveva il necessario per vivere, nasce in terra di missione, nasce tra i poveri. Una vita più mangiata, più spesa, più consumata dove si arriva a sera sfatti dalla stanchezza, per aver corso per altri, questo è evangelicamente riposante. Ho bisogno di tornare a sudare quell’aria lì, per questo ho chiesto al vescovo la possibilità di trascorrere un periodo di qualche mese in missione, per provare a recuperare quella serenità evangelica che ora manca. A sorpresa il vescovo mi ha detto: “Va bene” e così tra non molto partirò".

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