Semine a rischio: poche piogge e temperature sempre in aumento

Quinto gennaio più caldo dal 1958

di Alessia Fantoni

21 Febbraio 2024 10:56

Quello che stiamo vivendo è un inizio dell’anno bollente, con una temperatura superiore di 1.6 gradi rispetto alla media storica, aggravato inoltre dalla siccità nelle campagne che manda in crisi la natura. Ciò è quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulle rilevazioni “Isac Cnr” (Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche), relative al mese di gennaio 2024, a confronto con la media del periodo 1991-2020.

Sul nostro territorio la portata d’acqua del Po si è dimezzata, gli altri fiumi si trovano in condizioni simili e anche le precipitazioni si sono ridotte di circa il 25% rispetto alla normalità in questo periodo. Secondo i dati di Arpa è stato il quinto gennaio più caldo dal 1958.

“Da nord a sud della nostra regione, iniziano ad esserci i primi segnali legati alla siccità -intervengono il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Roberto Guerrini e il Direttore Luciano Salvadori- l’assenza di piogge e la poca neve caduta mettono a rischio, infatti, le semine di cereali e legumi, i pascoli, l’ortofrutta, le vigne. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli, e tale obiettivo richiede un impegno ed una maggiore flessibilità da parte delle istituzioni competenti. In questo scenario, serve prevedere un protocollo d’intesa con Ovest Sesia per prevenire, individuare e gestire situazioni critiche. È necessario, attraverso un’attenta pianificazione, mettere in atto interventi strutturali per efficientare le risorse idriche, anche attraverso l’impiego dei fondi dello sviluppo rurale. Servono anche investimenti con progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza, come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi, puntando ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica”.