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Il dibattito

Trino: Dup e bilancio di previsione in Consiglio comunale

Botta e risposta sui vari punti tra il sindaco Pane e la minoranza

Trino municipio

Il palazzo comunale di Trino

Il bilancio di previsione 2024-2026 e i suoi allegati sono stati al centro della seduta del Consiglio comunale di fine 2023 a Trino.

Oltre al bilancio di previsione e al documento unico di programmazione (Dup), e altri documenti tecnici, in apertura di seduta c’era la determinazione dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali per il 2024, invariati a 13,56 euro a seduta, oltre Irap di legge.

Sul Dup il sindaco Daniele Pane ha affermato che "è un documento che fotografa lo stato della città, una sintesi per fare le correte valutazioni e dettare le linee per il triennio. Abbiamo spese obbligate e fisse come personale, utenze, rimborsi di mutui. Nell’ultimo biennio le spese sono aumentate come la mensa per la quale siamo in trattativa con il concessionario riguardo le maggiorazioni per il costo del pasto, che costerà di più al Comune ma senza aumentare le tariffe per l’utenza. Tariffe che abbiamo modificato solo per il servizio dello scuolabus che viene pagato solo dai non residenti a Trino. Cerchiamo sempre di non toccare le voci a carico dei cittadini. Tra i maggiori costi abbiamo l’adeguamento contrattuale del personale che va a pesare sul 2023 e sul 2024". Il consigliere di minoranza Emanuele De Maria è intervenuto dicendo che "il Dup è fatto delle azioni che vorrà fare l’Amministrazione comunale. L’enorme problema, non solo di Trino ma di tutti, è il calo demografico, circa 50 persone in meno all’anno, quota compensata grazie all’arrivo degli stranieri, altrimenti saremmo più vicini ai 5.000 abitanti. Il calo continuo renderà più difficile mantenere inalterata la pressione finanziaria. Credo che si debba davvero pensare a qualcosa di diverso per il futuro, perché aumenteranno i costi per il comune e quindi la popolazione. Sul Dup votiamo in maniera contraria perché è la vostra idea della città per i prossimi tre anni e con soluzioni che non piacciono alla nostra visione". Pane ha replicato che "l’aspetto demografico è stato evidenziato in modo corretto, riguarda un po’ tutta Italia. Se non ci fosse il flusso migratorio degli stranieri la situazione sarebbe peggiore. Purtroppo non c’è una formula magica per porre rimedio a questo aspetto, ci siamo inventati il bonus bebè per i residenti che hanno avuto figli nell’anno, senza pretendere che ponga un freno al calo della natalità, ma per dare un supporto alle famiglie".

Novità per Imu e addizionale comunale all’Irpef nel 2024. Le nuove aliquote Imu 2024: 0,5 per cento per gli immobili adibiti ad abitazione principale, categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze; 0,1 per cento per i fabbricati rurali ad uso strumentale; 1,06 per cento per gli immobili del gruppo catastale D; al 1,01 per cento per i terreni agricoli; 1 per cento per le aree fabbricabili; 0,97 per cento per gli altri fabbricati (diversi dall’abitazione principale e dai fabbricati appartenenti al gruppo catastale D). L nuova addizionale comunale sull'Irpef: unica aliquota pari allo 0,65 per cento con soglia di esenzione pari a 8.500 euro.

Sull’addizionale comunale all’Irpef Pane ha spiegato che "la legge di bilancio ha fatto passare le aliquote da quattro a tre scaglioni, noi abbiamo fatto un ragionamento per trovare una soluzione, che per noi è quella dell’aliquota unica allo 0,65 per cento con soglia di esenzione a 8.500 euro. Abbiamo fatto varie riflessioni e simulazioni per dare un peso adeguato all’addizionale, cercando di intervenire sul ceto medio e dando anche l’esenzione a 1.338 contribuenti". De Maria è intervenuto illustrando la proposta della minoranza su tre scaglioni e esenzione per le fasce più basse: "Lo scaglione unico a 0,65 per cento secondo noi privilegia chi è oltre i 28.000 euro annui e penalizza gli altri contribuenti". E’ seguito un dibattito fra De Maria e Pane in termini numerici e percentuali, con il sindaco che ha poi aggiunto che "la riduzione per chi è sopra i 28.000 euro, fascia di gente che può spendere, può portare così questa fascia a spendere e investire. La fascia più bassa, pagherà 13 euro in più all’anno ma è quella fascia che usufruisce di bonus. La fascia unica vale per il 2024, sul 2025 si potrà ragionare e rivederla. Restiamo della nostra idea, ma le fasce più deboli restano comunque tutelate con l’esenzione". Il consigliere di minoranza Giorgio Balocco ha aggiunto che "è una questione di scelte, per noi era meglio una tassa progressiva e un gettito che restava invariato". Sull’Imu invece Pane ha detto che "sono sempre meno gli immobili soggetti all’Imu e quindi si ha una riduzione del gettito atteso, pertanto abbiamo apportato qualche modifica". La capogruppo di minoranza Patrizia Ferrarotti ha spiegato che "i fabbricati del gruppo D dell’area artigianale-industriale vengono colpiti dall’aumento, le spese aumentano anche per le imprese e aumentare la tassazione proprio a loro non è un segnale positivo. In tutto di quanto è l’aumento del gettito passando dal 0,96 a 1,06 per cento?". Pane ha risposto che è di "30.000 euro per la categoria D, in tutto. Abbiamo optato per la D perché le imprese portano poi in detrazione questa tassazione".

Sul punto del bilancio, il sindaco ha detto che "ci sono note dolenti per gli enti locali. Il nostro bilancio pareggia a 6 milioni 700.000 euro circa in parte corrente. Non ci sono più i trasferimenti statali per la prima volta dal 2020 per ammortizzare i costi, che aumentano, come per mensa, scuolabus, gestione del verde, spazzamento strade. Il 2024 poi per il Comune di Trino è un anno di gare per servizi in scadenza di gestione". E’ stata infine definita la composizione della commissione comunale speciale sul processo di disattivazione della centrale nucleare “Enrico Fermi”: ne fanno parte il sindaco Daniele Pane e l’assessore all’ambiente Alberto Mocca, mentre erano stati nominati nella scorsa seduta i consiglieri di maggioranza Pier Giuseppe Danna e Marco La Loggia e il consigliere di minoranza Patrizia Ferrarotti, Fausto Cognasso per il gruppo di Trino di Legambiente e Umberto Lorini per il Comitato di vigilanza sul nucleare.

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