Trino e il deposito nucleare
di Fabio Pellizzari
21 Dicembre 2023 14:23
L'intervento di Patrizia Ferrarotti, capogruppo di minoranza a Trino, durante l'incontro per la costituzione del Comitato per il No
"Il sindaco Pane avrebbe già dovuto pensare a un referendum per avere il parere della popolazione".
Patrizia Ferrarotti, capogruppo di minoranza in consiglio comunale, espone la posizione del gruppo: "Il più grande sgarro che il sindaco può fare alla nostra città è di autocandidare Trino ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. Agisce in solitaria, certo di convincere la gente".
"E’ giusta la nascita del Comitato per il No, dove ognuno può trovare il suo posto - prosegue Ferrarotti - Abbiamo bisogno del supporto della gente perché in consiglio quando si voterà sull’autocandidatura, saremo solo in quattro. A chi voterà a favore, tremeranno i polsi. Noi abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà a questa idea, sulla base delle risultanze scientifiche di Sogin e Isin. Trino è inidoneo. L’apertura del Ministero alle autocandidature è una farsa verso le basi scientifiche. Prima di esprimere un’autocandidatura bisognava far esprimere la gente, ma non è stato fatto nulla di tutto ciò. Se poi al referendum la cittadinanza si dichiarasse d’accordo con Pane, lo accetteremmo, siamo democratici. Il conto alla rovescia è iniziato, il 12 gennaio è vicino. Noi consiglieri comunali di minoranza ci iscriviamo come cittadini al Comitato, senza incarichi, perché deve essere trasversale e non implica appartenenza di partito. L’obiettivo è di dire no al deposito delle scorie nucleari a Trino».
Sul Comitato per il No torna il sindaco Daniele Pane: "L’aspetto positivo è che la gente parla di questo tema. Serve fare informazione, non con serate già orientate in un senso, ma in modo imparziale. Cosa che politica e Sogin avrebbero dovuto fare da diversi anni. Comprendo la paura e i dubbi dei cittadini che si mobilitano. Cosa faremo: entro il 13 gennaio decideremo, ad oggi non c’è nessuna autocandidatura, è tutto prematuro. Al di là delle posizioni diverse, entrambe le parti stanno lavorando sul merito che questo territorio debba essere più sicuro".
Aggiunge Pane: "Non voglio però che venga messa in dubbio la mia onorabilità, non ho venduto né me stesso né Trino per avere chissà cosa in cambio, né per benefici politici miei personali. Ho la mia visione sulla procedura fatta finora. E’ merito nostro se la Cnai è stata pubblicata, facendo pressione sul tema. Che poi la mia visione possa essere sbagliata, sono il primo a chiedermelo".
Poi: "Oggi c’è un decreto legge che ha efficacia di legge per l’urgenza ma potrebbe essere modificato. La nostra Amministrazione sta lavorando ad un testo che prenda in considerazione tutti i fattori per capire se l’autocandidatura è fattibile. Trino è esclusa dai siti idonei per criteri regionali e locali e quindi per una scelta amministrativa e non scientifica. Concetto espresso anche da Giuseppe Zollino, ingegnere nucleare ed ex presidente di Sogin. Se alla fine Trino sarà esclusa, chiederò ad associazioni ambientaliste e sindaci contrari di girare con me l’Italia per andare nei territori della Cnai e fare vera informazione per convincerli che il deposito è sicuro, basato su metodi scientifici".
Il referendum si farà? "Se lo faremo, sarà solo dopo una adeguata campagna di informazione. Il se è determinato dal fatto che questi referendum sono consultivi".
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