Trino
di Fabio Pellizzari
4 Novembre 2023 10:30
L'ex centrale Fermi (foto Sogin)
"Se passerà la proposta di Westinghouse e quella del sindaco di Trino, per noi Daniele Pane sarà il vincitore morale del 'Premio Attila', istituito anni fa dalla Rete Ambientalista per tutti coloro che con le loro azioni confliggessero con l'ambiente, la salute, la pace". Lo affermano in un comunicato i rappresentanti del Gruppo di Trino di Legambiente del Vercellese e della Valsesia e del Comitato di Vigilanza sul Nucleare. Pane così: "Vorrà dire che accetterò il “Premio Attila”, ma loro possono vincere il premio di Topolino viste le cose che affermano".
Sale il termometro sulla questione nucleare. Dopo il manifesto dei Legambiente e del Comitato, il comunicato del circolo del Partito Democratico di Casale Monferrato e le risposte di Pane, ora la questione prosegue.
Questo il testo del comunicato del Gruppo di Trino di Legambiente del Vercellese e della Valsesia e del Comitato di Vigilanza sul Nucleare.
"Utilizzo dell'area radiologica come deposito temporaneo di rifiuti ad alta attività, è questa la proposta che Westinghouse ha presentato nel corso di una recente audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Di fatto si propone di mettere nell'edificio di contenimento, ancora da svuotare, della ex centrale nucleare di Trino, 8 cask che dovrebbero contenere tutti i rifiuti radioattivi ad alta attività, sia quelli nazionali sia quelli italiani oggi all'estero. Per Trino ci mancava solo più questa iniziativa. Ma, Westinghouse, nonostante tutto il male che possiamo pensare della sua idea, e ne pensiamo veramente tanto, fa il proprio mestiere, vende tecnologia; sono le continue esternazioni del sindaco di Trino che, sulla scorta dell'erroneo assunto 'là dove c'è il problema, c'è la soluzione', abbagliato dalle compensazioni economiche, si è lanciato più e più volte nel proporre Trino come territorio di atterraggio per il Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Westinghouse, prendendo atto di ciò e della proposta di legge leghista, in merito alle autocandidature dei territori inidonei esclusi dalla Cnapi prima e dalla Cnai poi, si è limitata a fare uno più uno: se Pane è disponibile a tenersi tutti i rifiuti radioattivi (attuali e futuri) a bassa e media attività d'Italia, vuoi che non sia disponibile a prendersi, già ora, anche quelli ad alta attività presenti sul suolo nazionale più quelli che torneranno dal riprocessamento in Francia ed in Gran Bretagna? La cinica proposta di Westinghouse non fa una grinza (si fa per dire), quello che stona, lo ribadiamo, è l'atteggiamento del sindaco di Trino. In entrambi i casi, sia per il Deposito definitivo nazionale che per il quello temporaneo "Westinghouse" della Enrico Fermi, non ci stancheremo mai di dirlo, si tratta di aree inidonee e non autorizzabili, a meno che la brutta politica, nazionale e locale, non abbia già stabilito che Trino, il basso Vercellese e il Monferrato casalese, siano territori definitivamente sacrificabili sull'altare del nucleare pregresso e a favore delle ambizioni politiche e partitiche di Daniele Pane".
Il comunicato prosegue: "Sindaco, lei è convito che per questa sua disponibilità avrà la medaglia d'oro come 'salvatore della patria nucleare', ma, le piaccia o meno, per colpa sua, Trino, il basso Vercellese e il Monferrato casalese, verranno riconosciuti come la 'discarica nucleare d'Italia', con tutto quello che ciò comporterà per noi, per i nostri figli, per le nostre case, per le nostre aziende, per le nostre colture, per le nostre vite, sotto tutti i punti di vista, ambientale, economico, turistico, sanitario, e, visti i tempi che corrono, anche di sicurezza militare/terroristica. Complimenti davvero signor Pane. Per quanto ci riguarda il suo assunto va totalmente riscritto: 'là dove c'è il problema nucleare, per volontà di uno solo (per interessi che solo lui conosce), lì rimarrà per sempre, anzi si accrescerà, senza soluzione alcuna di continuità'. La Rete Ambientalista anni fa istituii il 'Premio Attila' per tutti coloro che con le loro azioni confliggessero con l'ambiente, la salute, la pace; ecco, se la proposta di Westinghouse e la sua passeranno, lei, sindaco, per noi, sarà il vincitore morale di tale premio, noi l'abbiamo già candidata per quest'anno. Speriamo di non dover mai organizzare la serata d'onore per il conferimento di questo triste attestato, significherebbe che la sconfitta totale di questo territorio si sarà perpetrata".
Tirato in ballo, cosa risponde il sindaco Pane? "Sono i soggetti più faziosi e indisponenti che abbia mai conosciuto i rappresentanti di Legambiente di Trino, tanto da darmi la colpa di una proposta di Westinghouse circa la realizzazione di cask che l’azienda vorrebbe fare in tutta Italia, mentre Legambiente la gira su Trino e il deposito unico. Da quello che leggo, l’audizione di Westinghouse riguarda un altro problema, che non è il Deposito unico nazionale, ma ciò che affermo da anni, cioè che entro il 2025-2028 i rifiuti radioattivi ad alta intensità rientreranno in Italia e da qualche parte saranno da mettere, ovvero nei siti di stoccaggio temporanei. Perché così prevede la legge. Finché non c’è il Deposito unico nazionale, non ne usciamo. E giustamente, come scrivono da Legambiente, chi vende tecnologia vende anche le possibili soluzioni al Paese che ha il problema, che in questo caso è l’Italia, la quale non sa dove mettere i rifiuti ad alta radioattività fino a quando non realizza il Deposito. A oggi quei rifiuti ritorneranno ognuno nella propria centrale e Westinghouse vende un prodotto per risolvere il problema, se dovessero tornare questi rifiuti. Nulla centra il Deposito unico nazionale, centra l’ostracismo delle associazioni come la loro che in Italia invece di aiutare e contribuire a realizzare ciò che serve si fanno la guerra anche fra di loro. Perché poi Legambiente di Trino se la prenderà con Legambiente della parte che non vorrà il Deposito unico nazionale. Che la smettano con questo teatrino ridicolo e se dovrò vincere il 'Premio Attila', lo farò molto volentieri, lo accetto, ma i rappresentanti di Legambiente di Trino però potrebbero vincere il premio di Topolino. Sono stufo delle loro esternazioni false e tendenziose, mi riserverò di parlarne coi miei avvocati".
Se fosse proposto di portare tutti i rifiuti ad alta radioattività d’Italia a Trino, lei cosa direbbe? "Assolutamente no - risponde Pane -. Il Deposito unico prevede lo stoccaggio dei rifiuti a bassa e media attività, quelli che già sono per gran parte sul nostro territorio e che abbiamo necessità di mettere in sicurezza: per questi siamo disponibili a trovare una soluzione, per quelli ad alta attività, il Governo deve trovare una soluzione a livello europeo, in siti di stoccaggio idonei come quelli geologici/di profondità".
Sul tema nucleare è intervenuto anche il circolo di Trino del Partito Democratico: "Ciò che le competenze scientifiche e tecniche ha messo fuori dalla porta, non rientri dalla finestra con una scellerata azione politica. Questa potrebbe essere una rapida sintesi della situazione attuale relativa all’iter per l’individuazione del sito dove realizzare il Deposito unico nazionale per i rifiuti radioattivi. La vicenda, almeno per gli addetti ai lavori, è ben nota. L’Italia, come tutte le grandi nazioni, ha bisogno di realizzare un Deposito nazionale dove custodire in maniera definitiva i rifiuti radioattivi a bassa e media attività (ovvero quelli che decadono in meno di 300 anni) e dove posizionare, temporaneamente, i rifiuti ad alta attività, sostanzialmente ciò che rimane del combustibile irraggiato dopo le necessarie lavorazioni. Questo Deposito deve essere realizzato nel luogo più sicuro possibile e pertanto Sogin redige la Cnapi in funzione ai criteri stabiliti dall’ente competente, ovvero Ispra, ora Isin, sulla base delle indicazioni internazionali. Segue quindi un periodo di osservazioni, confronti, richieste di approfondimenti, che portano alla Carta nazionale delle Aree Idonee, già pronta ma al momento non ancora resa pubblica. Nel frattempo, però, siccome non sono emerse autocandidature tra i siti potenzialmente idonei, le destre al Governo pensano bene di non procedere in maniera lineare e coerente con le prescrizioni scientifiche, ma di cambiare le regole del gioco, ipotizzando 'autocandidature' da parte di Comuni e territori che non rientrano tra quelli idonei ad ospitare il Deposito. Una scelta inaccettabile e pericolosa, perché rischia di mandare definitivamente su un binario morto un iter chiaro e che poggiava su basi tecniche condivise a livello nazionale e internazionale e perché spinge, magari in funzione delle cospicue compensazioni, qualche amministratore locale a candidare la sua città anche se non rispecchia tutti i criteri di sicurezza. La gestione dei rifiuti radioattivi (passati e futuri, perché in ambito sanitario e industriale ne produciamo ogni giorno) non può essere affrontata in maniera così sconclusionata e approssimativa: c’è un elenco di siti che garantiscono le migliori condizioni possibili, tra quelli va scelto il luogo dove realizzare il Deposito. Ogni altra opzione sarebbe necessariamente meno adatta e più rischiosa da qui ai prossimi trecento anni almeno".
Dal Pd terminano: "Per quel che riguarda Trino, infine, vorremmo ribadire alcune parole di chiarezza. Il territorio della nostra città non è idoneo, non rientra in alcuna Carta dei siti potenziali e, anzi, si contano sei criteri di esclusione nazionali (faglie, laghi e bacini idrici, aree protette, centri abitati, infrastrutture, siti industriali) oltre ai criteri di esclusione regionali e locali. Ecco perché vorremmo che finisse questa stucchevole sequenza di disponibilità annunciate dal sindaco Pane seguite da mezze smentite. Trino e il territorio circostante non possono e non devono ospitare il Deposito e tantomeno possono essere individuati come siti 'temporanei di lunga durata' per i rifiuti ad alta attività; così come è necessario procedere con la massima velocità possibile allo smantellamento della centrale Fermi con il conseguente allontanamento del materiale radioattivo, compreso quello presente nei depositi temporanei. Non si barattino la sicurezza nostra e delle future generazioni per qualche compensazione".
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