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Sabato 2 settembre

Trino: raccolta firme contro le liste d'attesa in sanità

Organizzata dal circolo “25 Aprile” del Partito Democratico

Trino raccolta firma Pd

“Stop alle liste d’attesa”: il circolo “25 Aprile” di Trino del Partito Democratico, con il supporto del gruppo consigliare “Impegno per Trino e per Robella”, ha organizzato la raccolta firme per sostenere la petizione regionale e il prossimo appuntamento è per domani, sabato 2 settembre, dalle 10 alle 12, in pieno centro, in occasione del mercato.

Gli organizzatori trinesi spiegano: "La difesa e il rilancio della sanità pubblica sono una delle priorità del Partito Democratico che, a livello regionale, ha deciso di avviare una massiccia raccolta firma per sensibilizzare la cittadinanza e avanzare delle proposte puntuali e concrete al governo regionale e a quello nazionale. È sotto gli occhi di tutti la carenza di personale, l’allungarsi oltre ogni limite accettabile delle liste di attesa, con le conseguenze che è facile intuire, del resto la salute è anche una questione di tempo: il tempo guadagnato con la prevenzione, ma anche il tempo in cui si riesce a ottenere prima la diagnosi e poi la cura. Più tempo passa, più la salute di ognuno di noi è a rischio. In Piemonte i tempi di attesa per visite ed esami sono estenuanti, soprattutto se paragonati ai tempi della sanità a pagamento, che sono brevissimi. È un’ingiustizia a cui non dobbiamo abituarci. Per questo chiediamo con forza che sia rispettato il dettato costituzionale sul diritto universale alla salute".

E proseguono: "In Piemonte le liste d’attesa superano spesso i 6 mesi anche per gli esami e le visite più basilari. Per alcune prestazioni si supera l’anno di attesa. Tutti i cittadini ne fanno esperienza ogni giorno. Questa situazione costringe i piemontesi che possono permetterselo a rivolgersi sempre di più alla sanità privata, pagando per accorciare i tempi di prestazioni che dovrebbero essere garantite. Chi non può pagare, invece, rinuncia alle cure con il risultato di avere cittadini di serie A e di serie B. La Giunta regionale di destra, guidata da Cirio, ad ogni critica annuncia dei “piani straordinari” per accorciare le liste d’attesa, ma dimentica di raccontare la verità di fondo: la soluzione passa anche dall’assunzione di nuovo personale, ma in Piemonte dal 2019 non si sostituiscono più nemmeno coloro che vanno in pensione. Così diminuisce il personale che lavora nelle strutture pubbliche, mentre cresce il fenomeno dei gettonisti. La pandemia Covid-19 avrebbe dovuto insegnarci che non possiamo fare a meno della sanità pubblica, la quale, lungi dall’essere un costo, rappresenta un investimento necessario, senza il quale non può esistere benessere sociale ed economico. Ma la destra sembra averlo dimenticato. È tempo che sia il Governo sia la Regione Piemonte tornino a investire nella sanità pubblica bloccando il processo di privatizzazione strisciante a cui stiamo assistendo. Perché questo avvenga è necessario che i cittadini facciano sentire la propria voce. Chi governa deve sapere che su questo tema sarà giudicato dagli elettori".

Queste le proposte concrete avanzate con la petizione: "Il finanziamento adeguato del Sistema Sanitario Nazionale, il Governo deve investire in sanità risorse pari almeno al 7 per cento del Pil, mentre oggi il Governo Meloni prevede di tornare al 6,2 per cento entro il 2025. Nuove assunzioni: la Regione Piemonte assuma rapidamente nuovi medici, infermieri, Oss, tecnici sanitari e amministrativi, così da invertire il trend di diminuzione del personale che abbiamo visto negli ultimi tre anni. Nuove risorse per pagare e potenziare il personale disponibile a fare visite ed esami anche il pomeriggio, la sera e nei weekend. Stop al tetto sul personale: si elimini il tetto per le assunzioni del personale per le aziende sanitarie che ha favorito solo la crescita del fenomeno dei gettonisti. Attrattività della sanità pubblica: è necessario aumentare le retribuzioni per tutto il personale sanitario in linea con i livelli europei, così come occorre fare in modo che siano garantiti dei progressi di carriera. Solo così arresteremo l’esodo del personale verso il privato e l’estero. Programmazione corretta: occorre evitare l’imbuto formativo e rivedere i parametri che fissano il numero di posti letto e di medici e infermieri ogni 1000 abitanti. Una legge a tutela del personale sanitario che preveda azioni contro le denunce avventate e strumentali. Tempistiche certe: in ogni struttura sanitaria pubblica sia possibile ottenere gli esami nei tempi indicati dalle prescrizioni, senza essere indirizzati in strutture fuori dal proprio quadrante (Nord-Est, Sud Est, Sud Ovest, Torino, Torino Ovest). Investimenti in nuovi ospedali: la Regione smetta di fare continui annunci, ma sblocchi le progettazioni e i lavori delle opere programmate, in sostituzione delle vecchie strutture ormai inadeguate ed energivore. Potenziamento della sanità territoriale: occorre aumentare il numero dei medici di medicina generale e investire sugli infermieri di comunità. È fondamentale che i cittadini trovino le risposte per le esigenze di salute fuori dall’ospedale. Le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità non dovranno essere solo nuove scatole vuote, ma luoghi in cui sia presente nuovo personale qualificato. Così come dovranno essere potenziati i servizi a domicilio. Investire sulla prevenzione: chiediamo un approccio One Health, secondo il quale tutte le scelte della politica devono mettere al centro la salute. Occorre investire sulla prevenzione promuovendo l’adozione di corretti stili di vita, senza dimenticare l'importanza della diagnosi precoce, il ruolo cruciale delle vaccinazioni e il contrasto alle disuguaglianze".

Dal Pd trinese concludono: "Sulla salute dei cittadini non si scherza. Speravamo che la pandemia avesse insegnato a tutti quanto sia fondamentale la sanità pubblica e la presenza diffusa sul territorio di presidi sanitari, ma evidentemente le destre al Governo hanno la memoria corta e si sono subito rimesse a favorire la sanità privata, che sta occupando sempre maggiori spazi di mercato, a discapito delle cittadine e dei cittadini. Chiediamo quindi anche alle trinesi e ai trinesi di sostenere questa petizione e di aiutarci nell’azione di difesa della sanità pubblica, per tutte e per tutti".

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