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Trino

Apsp Sant’Antonio Abate: disavanzo di oltre 226 mila euro, "ma c'è ottimismo"

La conferma arriva dalla relazione del revisore dei conti

Casa di riposo Trino

Un disavanzo di 226.223,70 euro.

E’ quanto riporta il documento del conto consuntivo 2022 approvato dal Consiglio di amministrazione dell’Apsp Sant’Antonio Abate di Trino, nel corso della sua ultima riunione. "Ma i risultati del 2023, grazie soprattutto alla diminuzione delle somme da destinare al pagamento delle bollette, non potranno che essere decisamente migliori", afferma il presidente Maurizio Chiocchetti. E a rassicurare il difficile operato degli amministratori è la relazione del revisore dei conti Tiziano Allera.

Come puntualizzano il presidente Maurizio Chiocchetti e i consiglieri (Francesco Mosso, Giancarlo Picco, Gianni Gennaro e Massimo Serone), "le motivazioni del disavanzo sono molteplici: innanzitutto, lo scorso anno abbiamo dovuto fronteggiare un aumento esagerato dei costi dell’energia e del riscaldamento, dato che in una struttura come la nostra la temperatura deve essere sempre mantenuta ad un livello adeguato; in seconda battuta la decisione di eliminare dal bilancio, per renderlo più trasparente, una quota di residui attivi che sono sempre stati conteggiati negli anni scorsi e dalle amministrazioni passate, ma che ormai vanno considerati non più riscuotibili; infine, la necessità di affrontare gli ultimi problemi causati dalla pandemia e di effettuare interventi di manutenzione straordinaria non rinviabili ma dai costi anche elevati. I risultati del 2023, grazie soprattutto alla diminuzione delle somme da destinare al pagamento delle bollette, non potranno che essere decisamente migliori".

A rassicurare il difficile operato degli amministratori è la relazione del revisore dei conti Tiziano Allera, che nell’esprimere parere favorevole all’approvazione del conto consuntivo afferma che “il Consiglio di amministrazione ha rispettato, nell'esecuzione del proprio mandato, le norme statutarie e quelle previste dal Codice Civile”, segnala “l’appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, e, in base agli elementi probativi acquisiti, l'inesistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità di continuare ad operare come un'entità in funzionamento”. Inoltre, nella relazione si sottolinea che “gli amministratori, nonostante anche nell'esercizio 2022 abbiano dovuto fronteggiare problematiche di sicurezza sanitaria ancora correlata al Covid, hanno redatto il bilancio prendendo in considerazione i fattori di rischio, le incertezze significative identificate, nonché i piani aziendali futuri per far fronte a tali rischi ed incertezze. I criteri contabili utilizzati sono risultati adeguati e corretti così come ragionevoli le stime effettuate”.

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