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Consiglio comunale

Trino: proseguono le polemiche sul Festival delle città identitarie

Aspri botta e risposta tra maggioranza e opposizione

Festival delle città identitarie a Trino

Scambi dialettici molto forti come non succedeva da anni a Trino in Consiglio comunale. Punto cruciale la variazione di bilancio che riguardava il Festival delle città identitarie per 9.500 euro.

Il consigliere di minoranza Emanuele De Maria ha aperto: "Vorrei conoscere la data di presentazione dell’offerta da parte della società Rg Produzioni e se la giunta fosse a conoscenza della reale entità dell’offerta prima o dopo il consiglio comunale del 13 giugno. Nel luglio 2021 un analogo Festival si era svolto a Casale Monferrato con un impegno di 35.000 euro per la realizzazione dello stesso, compresi gli oneri realizzativi per la location e la promozione, che era 5.000 euro: vorrei conoscere il valore aggiunto del Festival trinese rispetto a quello casalese, tale per cui l’amministrazione abbia ritenuto consona una spesa tre volte superiore. La ditta Mate ha un contratto in essere con questa amministrazione del valore di 90.890 euro per il servizio di comunicazione istituzionale: tale contratto non prevede una quota impegnata per la copertura di eventi? Inoltre il Festival delle città identitarie è organizzato da Cultura e Identità, associazione che cura un mensile distribuito col quotidiano Il Giornale: il media partner dell’evento è Rai News. In questo contesto mediaticamente coperto, quali erano le reali necessità di una specifica attività di comunicazione e pubblicizzazione a supporto per richiedere una spesa ulteriore non coperta dall’ordinaria attività di comunicazione istituzionale? Sempre rispetto alla società Rg Produzioni, fondata dal direttore artistico del Festival Edoardo Sylos Labini, e anche la società editrice del mensile Cultura e Identità, con la determina 242 del 3 aprile 2023 il Comune impegna una cifra di 732 euro per un abbonamento biennale a tale mensile: considerando che il costo unitario mensile è 3 euro e quindi il costo biennale dovrebbe essere di 72 euro, quale è stata l’esigenza di prevedere l’acquisto di dieci numeri al mese del singolo numero? Si legge anche che l’adesione consente di entrare in una rete di realtà locali allo scopo di valorizzare i borghi, dando vita a percorsi culturali attraverso un circuito di eventi e festival. Chiedo pertanto di chiarire se l’abbonamento biennale sia condizione necessaria e vincolante per il Comune di Trino e gli altri 150 comuni della rete alla realizzazione del festival. L’evento a parere nostro è stato un oggettivo insuccesso con poca partecipazione e ricadute sul territorio prossime allo zero e il raddoppio della spesa preventivata da parte del Comune non trova la nostra approvazione".

La replica da parte del sindaco Daniele Pane: "L’offerta di Rg Produzioni e la variazione di bilancio che è stata portata in consiglio comunale era quella che abbiamo portato, l’errore materiale e in buona fede, non si era letto il più iva. Il festival a Casale se non erro è durato un giorno, il nostro tre, la quota di Casale per intero è di 35.000 euro, il Ministero aveva trasferito la sua quota direttamente alla produzione. Noi abbiamo speso 10.000 euro più alcune spese per 9.500 euro. E’ circa la metà di quella spesa e poi non determino il cachet degli ospiti. Se Explosion e Shary Band costano più o meno non sono in grado di determinarne il valore, non sono un agente di mercato, e il valore di questa tipologia di eventi non credo sia misurabile in termini di partecipazione. La Mate ha lavorato egregiamente, la Rg ha lavorato su scala nazionale, a livello territoriale il Comune, con l’incarico aggiuntivo a Mate, sul territorio. Era un evento extra non previsto sul capitolato. Come ho risposto al becero comunicato stampa che avete mandato, l’evento e la partecipazione non può dipendere da me o nessuno di voi, se la gente preferisce la Shary Band andrà a sentirla. Cerchiamo di realizzare eventi culturali come questo di altissimo livello, offrendo alla popolazione, non solo trinese, un’offerta di livello, obiettivo raggiunto. E far conoscere Trino, cosa riuscita al 100 per mille, addirittura al di fuori del confine italiano. Forse il periodo non era l’ideale, e per tanti motivi la partecipazione non è stata forte, ne sono dispiaciuto. L’abbonamento al giornale non è vincolante alla realizzazione del festival, la determina è di rinnovo dell’abbonamento in essere dal 2020 e acquistiamo circa cento copie a disposizione di tutti anche in biblioteca e negli uffici comunali gratuitamente. I nostri compiti sono stati fatti alla grandissima. Se la gente non ha piacere di sedersi a questi spettacoli, spiace, bisogna lavorare a livello culturale e cercare di mantenere questo standard qualitativo, che credo accresca tutti, perché ascoltare opinioni diverse fa bene alla testa di tutti, e tutti possono esperimesi liberamente. Il festival è stato un successo, al di là della partecipazione".

Il consigliere di minoranza Patrizia Ferrarotti ha aggiunto: "L’articolo citato come becero è direttamente proporzionale all’evento durato due ore con un giornalista dal quale non si aspetta null’altro, ha fatto il Sallusti, ma serve un contraddittorio. Non ha parlato di identità trinesi, i contenuti non avevano attinenza con Trino, quali interventi ha fatto su Trino? Nessuno. Avevo delle aspettative, sono uscita amareggiata, non si è parlato di Trino per promuovere Trino".

Il capogruppo di maggioranza di “Trino Robella Migliore” Beppe Danna è intervenuto: "La frase finale del comuncato della minoranza è stata due ore di propaganda politica, di attacchi, di spazzatura. Capisco che siate incazzati neri perché si è svolto un evento culturale non organizzato da chi ha il copyright e l’intellighenzia, ma mi sembra esagerato definirlo spazzatura. Sallusti ha detto quello che i grandi direttori dei quotidiani non dicono mai. Federico Palmaroli, Osho, da voi accusato di revisionismo storico, ha detto che tutti impariamo la storia alle elementari, poi approfondiamo, ci informiamo su cose mai sapute, mai insegnate, cose che in determinati periodi avevano necessità di non essere dette. Voi tenetevi quello che fa vignette su morti o malati terminali, noi ci teniamo Osho. A De Maria: nel suo ultimo post esprime la sua vergogna, grandissima, non discuto il suo stato d’animo, scrivendo di 109.500 euro. Io aggiungo di soldi pubblici. Ho fatto i conti della serva, equivalgono a quattro “vaffanculo” della Littizzetto in prima serata sulle reti Rai. A voi dotti sapienti lascio capire sul buttare o non buttare soldi pubblici. Mi direte che sono differenti. Poche zanzare e scarso pubblico: pensate che siamo così stupidi da non aver pensato che fornire un piatto di qualsiasi tipo non avrebbe fatto il pienone? Sicuramente. Ma la scelta è stata diversa. Se per 50 anni dici alle zanzare di non studiare, intanto c’è il 6 politico, che bisogna occupare e non studiare, promuovere e integrare, stare attenti alle bocciature perché ci sono i ricorsi, alla fine le zanzare escono solo se dai del cibo e non la cultura. Negli anni ‘80 e ‘90 in estate l’Italia era riempita di grandi feste colorate, con enormi tensostrutture colme di gente che ha mangiato quantitavi enormi di salamelle, ma sulla sinistra c’erano gazebo pieni di cultura e lì si respirava veramente della cultura. Le macerie hanno lasciato solo barche a vela, polsi addobbati di rolex, cucce per cani piene di soldi, centinaia di migliaia di contanti arrivati da Paesi arabi. Posso definirlo spazzatura? No, non sono come voi, non do della spazzatura a chiunque. Così finisce tutta la mia cordialità verso la minoranza che avevo dichiarato su La Sesia".

De Maria ha ribattuto: "Non commento il discorso di Danna. Si è parlato di Trino? Sì, la prima sera 10 minuti, ma il problema è il come. Sylos Labini ha detto che a Trino è nata la tipografia? La storia è una cosa seria. A Trino c’erano importanti tipografi, editori che hanno stampato e lavorato a Venezia, portato là la loro trinesità". E’ seguito un aspro battibecco tra De Maria e Pane sui soldi spesi.

Ferrarotti ha stemperato: "I toni si sono alzati, con interventi un po’ troppo sopra le righe. Non rappresentiamo l’intellighenzia, come voi ci siamo candidati per esprimere idee diverse. Serve uno stile comportamentale per tutti, reciproco rispetto. Siamo cittadini che rappresentano una parte della città che può non essere in linea con le proposte fatte dalla maggioranza". Il consigliere di minoranza Giorgio Balocco ha aggiunto: "Altissima qualità culturale io non l’ho vista. Battute omofobe, battute contro il Presidente della Repubblica, se questa è altissima qualità culturale, non riesco più a capire. Sono quasi 110.000 euro di soldi pubblici, anche miei, e sinceramente pensare che i miei soldi sono stati spesi per questo evento, un po’ di disappunto l’ho provato". Ha chiuso il vice sindaco Elisabetta Borgia: "La libertà di opinione e espressione è sacra, avete diritto a esprimere contrarierà a una scelta che è sempre politica, che vuol dire prendere decisioni. Mi auguro che non si sia considerata la conseguenza di alcuni tipi di parole. Chi firma condivide quanto scritto, a volte la forma supera il contenuto".

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