Trino
di Fabio Pellizzari
27 Luglio 2023 16:04
Appuntamento con il Consiglio comunale questa sera, giovedì 27 luglio alle 21 in biblioteca civica “Favorino Brunod” per discutere sui sei punti all’ordine del giorno.
Il primo punto sarà una presa d’atto per la correzione di un errore materiale all’interno del regolamento sulla contribuzione degli oneri di urbanizzazione, dei costi di costruzione e della monetizzazione. Altra rettifica riguarda un errore sulla delibera consiliare del 13 giugno sulla commissione bilancio, tributi, personale, attività economiche, affari generali e socio-assistenziale. Dovranno poi essere ratificate due delibere di giunta riguardanti variazioni di bilancio: si tratta delle delibere numero 79 del 15 giugno e numero 88 del 13 luglio. La prima riguarda la realizzazione della nuova mensa per la materna, la seconda il Festival delle città identitarie. Il penultimo punto riguarda una variazione al bilancio di previsione ed infine si chiuderà con la salvaguardia degli equilibri di bilancio.
La delibera della variazione di bilancio sul Festival delle città identitarie potrebbe risvegliare la polemica scaturita lo scorso fine settimana tra minoranza e maggioranza dopo la prima serata del Festival. Il gruppo di minoranza “Impegno per Trino e Robella” aveva infatti emesso un comunicato stampa che recita quanto segue: "Il più grande evento politico dell’estate trinese inizia nel fragore dei social e si spegne nel silenzio di centinaia di sedie vuote. E’ questo il Festival delle Città Identitarie: 110.000 euro di soldi pubblici, 20.000 euro stanziati dal Comune di Trino, investiti per cosa? Sono serviti per parlare della storia e “dell'identità” della nostra amata Trino per ben dieci minuti, mescolando fatti storici reali a palesi falsi che non rendono affatto onore alla nostra città. Le restanti due ore sono state altro, in una parola “trash” ma, se vogliamo essere in linea con l’italianissima cultura identitaria, allora meglio dire “spazzatura”. Ma potremmo anche definirla propaganda politica o comizio, senza timore di smentita. Un vergognoso tripudio di attacchi ed allusioni alla comunità lgbtq+, alla globalizzazione, alla magistratura, alla cultura che si insegna a scuola. Protagonista principale un Sallusti scatenato che, ovviamente senza contraddittorio, si è trovato ampiamente a suo agio nell’esprimere libere opinioni e critiche a tutto ciò che non rappresenta la sua identità politica. Tra uno sberleffo a Travaglio ed una feroce critica alla magistratura, immancabile l’elogio ad una Giorgia Meloni ostaggio del Capo dello Stato ed un sentito ricordo per il rimpianto statista Berlusconi. Poteva essere un’occasione per promuovere la nostra città, perché Trino ha davvero tanta storia da raccontare ma anche tanto presente e, vogliamo crederci, ancora tanto futuro da costruire. Un futuro ben diverso rispetto agli scenari medievali, tristi e anacronistici che sono andati in scena venerdì sera. Invece la nostra città è stata usata per mettere in scena tutt’altro per un pubblico esiguo, perlopiù composto da sindaci dei comuni limitrofi. Persino le zanzare erano poche: se ne sono andate. Loro si, un segno identitario di Trino che nessuno ha avuto la decenza di menzionare".
Il sindaco Daniele Pane ha replicato con un comunicato: "Abbiamo accolto con piacere l’opportunità di raccontare attraverso questo Festival la storia di Trino, convinti anche dal sostegno del Ministero della Cultura, che forti della nostra grande storia potessimo trasmettere quel senso di appartenenza e di identità a un territorio con un passato inaspettatamente ricco. Tanto ricco che persino un grande nome come Gabriele Lavia ha ammesso sulle pagine del Corriere della Sera di non sapere neppure dell’esistenza della nostra città, ma di avere accettato volentieri l’invito a essere qui per l’omaggio alla Divina Commedia dopo aver scoperto del contributo dei tipografi trinesi a questo snodo cruciale della cultura italiana. Il Festival nasce con l’intento di far conoscere il patrimonio storico e culturale di realtà anche piccole come la nostra. Come amministrazione abbiamo sempre lavorato in questa direzione e pertanto abbiamo deciso di investire sull’iniziativa, consci della sfida che ci aspettava. È certamente più semplice proporre eventi più commerciali e “popolari”, ma abbiamo voluto anche ampliare l’offerta con contenuti di altro tipo e livello, visti oltretutto gli stimoli che ci sono arrivati in passato. Sull’affluenza, è vero, scontiamo un’aspettativa di pubblico troppo alta che nella prima serata non ha riempito una platea allestita per ospitare un maggior numero di persone, un colpo d’occhio che non ci ha premiato, quando in realtà le 200 persone presenti non possono essere considerate un dato così negativo. È già avvenuto che altri eventi anche più popolari e in realtà più grandi del nostro non abbiano ottenuto il successo che gli organizzatori si aspettavano".
Pane ha aggiunto: "Precisiamo inoltre che di Trino si è parlato ben più di dieci minuti e ben oltre il cortile di Palazzo Paleologo, e non solo in questi giorni, a partire dalla conferenza stampa di presentazione organizzata a Roma a giugno, che ha avuto una larga copertura su testate nazionali, fino ai contenuti realizzati in questi giorni con Rai News 24, media partner del Festival, e con la società a cui il Comune ha affidato la comunicazione, contenuti che rimarranno a disposizione per le prossime azioni di promozione del territorio. E chissà che non si raggiungano palcoscenici ancora più prestigiosi. Una vetrina che mai Trino si sarebbe potuta permettere con le sole proprie forze e che ha portato citazioni e passaggi in numerosi telegiornali e articoli su quotidiani e siti. Certo, gli ospiti possono anche non piacere a tutti, sia il caso del direttore di un giornale o di questo o quel cantante, ma il livello di notorietà non si può discutere, così come le qualità di tutti gli ospiti della serata. Il direttore di Libero Alessandro Sallusti ha portato il suo punto di vista sul tema della libertà di espressione, sulla situazione della stampa in Italia e sull’attualità culturale e politica, come è del resto nelle facoltà di un direttore di un grande giornale. La città lo ha accolto, così come ha fatto e farebbe nuovamente con altre voci altrettanto autorevoli. I Festival ideati da Edoardo Sylos Labini girano l’Italia da anni e raccolgono oltre 150 Comuni. A Trino si parlava anche di editoria, vista la grande storia di Gabriele Giolito, è normale che si facesse un parallelo con i grandi editori dei nostri giorni. In più sul palco c’era il vice Presidente della Fondazione Cavour e la prima insegnante di Roberto Bolle. Quindi questo attacco dell’opposizione è solo frutto di strumentalizzazioni. Chi ama Trino ama anche i suoi simboli identitari. Vogliamo quindi rassicurare la minoranza e ancora di più i cittadini che abbiamo ben chiaro qual è il futuro della nostra Trino: pulizia, ordine, decoro, grandi opere, grandi eventi ludici e culturali e sempre meno zanzare".
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