Auser
di Redazione La Sesia
4 Maggio 2023 14:17
Si è rivelato molto utile ed interessante l’incontro che si è svolto nella sede dell’Auser a Trino con la psicologa Daria Picco e col dottor Cristiano Varvelli, medico di base, per parlare su “L’invecchiamento: modificazioni biologiche e psicologiche”.
Picco e Varvelli hanno illustrato l’argomento parlando delle modificazioni biologiche e psicologiche dovute all’invecchiamento, partendo dal fatto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la vecchiaia o senescenza come quel periodo della vita in cui la perdita delle funzioni mentali o fisiche diviene sempre più manifesta e sceglie oggi i 75 anni come età di riferimento. Dal punto di vista psicologico si può iniziare a parlare di terza età solo dopo i 65 anni, distinguendo tra giovani anziani, quelli fra 65 e 74 anni, gli anziani, fra 75 e 84 anni, e i grandi vecchi, oltre gli 85 anni. La classificazione è puramente quantitativa e non tiene conto degli aspetti qualitativi dell’invecchiamento, che sono invece fondamentali e differiscono da persona a persona in quanto eterocroni.
Le profonde modificazioni che interessano questa fase della vita: un fisiologico processo di invecchiamento, col declino fisico e cognitivo; mutamenti nei ruoli sociali, come il pensionamento, dipendere da altre persone; la perdita di capacità, possibilità, senso, prospettiva, persone. Ci sono scenari esistenziali e relazionali di rinuncia, ritiro, malinconia, passività, che portano a depressione, ansia, solitudine, minor autostima, ritiro sociale. L’invecchiamento fisiologico porta a un rallentamento psicosensoriale e motorio, una riduzione dell’elaborazione cognitiva, una riduzione dell’ideazione, dell’attenzione e del ragionamento e della memoria, oltre a un comportamento rigido, ostilità, rancore, suscettibilità, diffidenza, necessità di abitudini.
E’ possibile prevenire i disturbi e avere un invecchiamento di “successo”? Ovvero avere un’alta funzionalità, bassi rischi di salute e disagi correlati, elevata funzionalità fisica, mantenimento delle funzioni cognitive: sono utili un accrescimento delle conoscenze, l’allenamento delle capacità cognitive, l’ampliamento della rete sociale, smettere di fumare, seguire una dieta corretta, fare attività fisica, avere una socialità. Infine è molto utile l’autoaccettazione: riconoscere ed accettare le proprie qualità, sia positive che negative.
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