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A Santhià

L'ultimo Binato Breda trasferito dalla Magliola a La Spezia

Durante il trasporto danneggiata la rotonda di via Matteotti

binato bredo

Il trasferimento del Binato Bredo dalle ex Officine Magliola (foto di Donatella Belotti)

Santhià: l’ultimo esemplare di “Binato Breda” è stato trasferito dalle ex officine Magliola al Deposito Officina Rotabili Storici La Spezia Migliarina. Durante il trasferimento è stata danneggiata la rotonda di via Matteotti incrocio Corso 2 Giugno.

Il 2 febbraio i due elementi (ALn 448.2008 + ALn 460.2008) che compongono il treno sono stati caricati su speciali carrelli stradali per essere trasportati a La Spezia dove nelle prossime settimane prenderà il via il progetto di recupero del treno dopo lo spoglio delle componenti rimaste. Un trasferimento che però lascia l’amaro in bocca ai santhiatesi, in molti speravano infatti nella realizzazione di un museo a Santhià. "Ogni cittadino ha nel proprio cuore e nei propri ricordi un pezzo dell'Officina, come chiamavamo noi la Magliola Spa" afferma il sindaco Angela Ariotti.

La Fondazione Fs è nata nel 2013 e custodisce sotto la sua tutela un parco di rotabili storici composto da oltre 400 mezzi, di cui circa 200 operativi, i fondi archivistici e bibliotecari, i musei di Pietrarsa e Trieste Campo Marzio e le linee ferroviarie un tempo sospese, oggi recuperate ad una nuova vocazione turistica con il progetto "Binari senza Tempo". Dopo aver già recuperato gli elettrotreni di lusso Arlecchino e Settebello ora la fondazione ha deciso di preservare l’unico esemplare esistente di automotrice destinata ai servizi internazionali di prestigio del raggruppamento Tee: il Binato Breda.

Nei mesi scorsi, dopo aste andate a vuoto, la Magliola è stata acquistata. Il Tribunale tramite bando ha assegnato tutto il contenuto ad una società che sta smaltendo tutto, vendendo il materiale. "Conoscevamo, avendo visto come tanti santhiatesi, l'esistenza di un Museo messo in piede pezzo su pezzo dalla famiglia Magliola che racconta la storia di un'azienda storica, ma che racconta anche la nostra storia - prosegue Ariotti - Non potevamo perdere tutto ciò, ma non è stata una cosa semplice".

Il Comune si è confrontato con la Soprintendenza e con il Museo di Savigliano e sono stati fatti diversi sopralluoghi. Sono presenti arredi, documenti, foto e macchine da ufficio. "Al Museo dei treni storici abbiamo richiesto la possibilità di far restare una locomotiva o una carrozza a Santhià - conclude Ariotti - La strada per l'allestimento sarà lunga e complessa. Avremo la necessità di fondi e di volontari ma sono sicura che, tutti, insieme noi e voi, ce la faremo".

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