Consiglio regionale
di Fabio Pellizzari
23 Gennaio 2023 13:58
Un momento del sopralluogo
Recupero dei ritardi accumulati e riduzione dei costi, la realizzazione di un polo espositivo, didattico e scientifico. Questi i propositi e le proposte scaturiti dopo la visita della Quinta commissione del Consiglio regionale del Piemonte ai siti nucleari di Trino e Saluggia.
Durante il duplice sopralluogo della Quinta commissione ai due siti, sono stati trattati diversi argomenti: la disattivazione degli impianti nucleari, la classificazione e la gestione dei materiali radioattivi e delle emergenze; le attività realizzate nei siti negli ultimi anni e quelle previste; il bilancio complessivo dell’attività e della disattivazione delle centrali riguardo a elementi di combustibile, rifiuti, scarichi all’esterno e costi. Ai sopralluoghi hanno partecipato il presidente Angelo Dago che insieme a Sarah Disabato (del Movimento 5 Stelle) aveva richiesto la duplice visita, Daniele Valle e Alberto Avetta (Partito Democratico), Carlo Riva Vercellotti (Fratelli d’Italia), Ivano Martinetti, Sean Sacco (Movimento 5 Stelle), Gianluca Gavazza e Valter Marin (Lega), Silvana Accossato (Liberi Uguali Verdi). Presente anche l’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati e i sindaci di Trino Daniele Pane, e di Saluggia, Libero Farinelli.
Sogin, la società pubblica a cui è affidato il compito di dismettere gli impianti nucleari italiani, ha spiegato che l’organo commissariale, subito dopo essersi insediato il 4 agosto scorso, ha avviato un programma di ricognizione delle complessità operative e gestionali della società. Ciò ha consentito di individuare le principali azioni necessarie per avviare un piano di accelerazione mediante scelte organizzative che mirano da un lato all’internalizzazione delle operazioni di smantellamento con l’obiettivo di recuperare i ritardi accumulati e di ridurre i costi e, dall’altro, di sbloccare di alcuni cantieri ritenuti critici.
Dal gruppo regionale della Lega Salvini Piemonte è giunta una nota in merito, a forma di Dago, Gavazza e Marin sul sopralluogo della Quinta commissione Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte all’ex centrale nucleare “Enrico Fermi” di Trino e all’impianto Sogin di Saluggia.
"Una visita - sottolinea il presidente della Commissione, il leghista vercellese Angelo Dago - che ci ha rassicurati sull’avanzamento dei lavori di smantellamento dell’ex sito di Trino e sul fronte della sicurezza per il territorio e le sue comunità. Il sopralluogo ci ha però ribadito anche l’assoluta e non differibile necessità che l’Italia si doti di un unico deposito nazionale per le scorie nucleari, superando qualunque sistemazione precaria o temporanea. Una valutazione e una decisione che di certo non spettano alla giunta regionale, che però ha già certificato che il Piemonte non ha alcun sito adatto per ospitarlo. Entrando alla “Fermi” abbiamo potuto apprezzare lo straordinario potenziale espositivo, didattico e culturale di una struttura unica nel panorama italiano ed europeo. Una vera e propria capsula del tempo che permette di rivivere la stagione dell’atomo fino al suo utilizzo per scopi civili, con attrezzature e spazi originali e di grande fascino. All’interno di un piano di decommissioning che prevede il completo smantellamento dell’impianto, la nostra proposta è quella di valutare un progetto che ne conservi almeno una parte perché possa ospitare un percorso musealizzato che approfondisca gli aspetti tecnologici, storici e scientifici del sito di Trino e del nucleare in Italia. In alternativa si valuti la possibilità, di concerto con Sogin, di preservare le strumentazioni originali dalla demolizione, per un loro reinserimento nei circuiti culturali piemontesi. Siamo certi che la nostra giunta saprà cogliere questa nostra suggestione".
Intanto da Sogin arriva notizia del workshop internazionale che la società ha organizzato sulle future attività di ricerca del parco tecnologico: oltre 50 esperti hanno approfondito lo stato dell’arte della ricerca nell’ambito della radioprotezione e della gestione dei rifiuti radioattivi e i loro contributo saranno pubblicati in un “Libro Bianco”. Il workshop si è tenuto a Roma il 20 e 21 gennaio. Erano presenti, fra gli altri, i rappresentanti della Commissione Europea, delle Agenzie ed Enti di Belgio, Giappone, Regno Unito, Romania, Finlandia, e Stati Uniti, le principali istituzioni nazionali del settore, quali l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin), l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Istituto Nazionale di Ottica (Cnr-Ino) oltre a imprese e diversi docenti universitari italiani ed europei. Nel corso del workshop, articolato in sei sessioni, sono state approfondite le nuove tecnologie per il monitoraggio e la gestione dei rifiuti radioattivi, il rilevamento della radioattività per scopi industriali, gli aspetti connessi alla misurazione della radioattività per l'ambiente e alla caratterizzazione dei materiali radioattivi, uso e valorizzazione dei radioisotopi. Le relazioni date costituiranno il materiale per un “Libro Bianco” da pubblicarsi nella rivista scientifica “Il Nuovo Cimento” della Società Italiana di Fisica. Tale documento sarà un riferimento ad alta valenza tecnica nella definizione dei filoni di ricerca che potranno essere attivati nel Parco Tecnologico, con l’obiettivo di renderlo un polo di ricerca italiano, di respiro internazionale, all’avanguardia nell'innovazione scientifica e tecnologica.
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