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Trino: "Le analisi dei rischi confermano un quadro ancora compromesso"

Prosegue l'attività di monitoraggio di chi ha prestato servizio negli anni 60-80

Christian Salerno

Christian Salerno (Osservatorio Socio Ambientale Trinese)

L’Osservatorio socio ambientale trinese (Osat) in ambito occupazionale prosegue l’attività di monitoraggio delle diverse coorti occupazionali di ex addetti trinesi che hanno prestato servizio nei vari siti produttivi di Trino attivi tra gli anni 60-80 ma che  oggi gran parte di essi risultano dismessi.

Uno dei siti oggetto di maggior attenzione è l’ex fonderia Prolafer i cui effetti sanitari e ambientali sono stati tristemente dimostrati da diversi studi al punto da essere poi anche oggetto di attenzione degli organi di giustizia con relativo incarico peritale allo stesso ricercatore Osat, dottor Christian Salerno. "Oggi si è proceduto ad un aggiornamento della coorte occupazionale il cui follow-up era fermo a dicembre 2015, aggiungendo i decessi fino a dicembre 2021 per valutare eventuali variazioni epidemiologiche di tassi di mortalità per le diverse cause di morte – spiega Salerno - Complessivamente sono stati inseriti 29 nuovi decessi con maggior incremento a carico dell’apparato cardiovascolare (+10), respiratorio (+3) e leucemie (+2). Infine si è escluso un singolo decesso, per causa mal definita, di un soggetto femminile appartenente al comparto amministrativo/pulizie uffici".

Osat tabella

Salerno aggiunge: "Queste le principali cause di morte dove si sono osservati incrementi a seguito dell’aggiornamento: apparato respiratorio con un incremento del 2 per cento e significatività al 90 per cento; disturbi psichici con incremento del 39 per cento e significatività al 95 per cento; leucemie il cui  rischio aumenta di circa 90 per cento con conferma del 95 per cento; neoplasie del colon retto il cui indicatore di rischio cresce del 12 per cento e confermato dal test al 90 per cento; neoplasie del sistema nervoso il cui Smr incrementa del 34 per cento e significatività al 95 per cento; totali neoplasie oncoematologiche il cui valore si accresce del 29 per cento e confermato al 95 per cento".

"L’estensione del follow-up ha evidenziato una situazione epidemiologica e sanitaria sostanzialmente sovrapponibile a quella osservata nel lavoro peritale del 2016: al netto di alcuni incrementi/riduzioni dei rischi di mortalità (Smr) nella suddetta coorte sono confermati i numerosi eccessi statisticamente significativi sia per patologie oncologiche che non. Meritevoli d’attenzione, specialmente in ambito tumorale, è l’accrescimento dei rischi per leucemie, tumori del colon-retto, totale neoplasie onco-ematologiche e neoplasie cerebrali soprattutto nell’ottica che tali sedi oncologiche risultano in eccesso anche nella popolazione generale trinese non solo residente vicino a ex impianti insalubri. Persiste un robusto incremento di oltre il doppio rispetto l’atteso, per le neoplasie polmonari sostenuto da un congruo numero di casi osservati: tale causa di decesso dovrebbe essere oggetto di uno studio caso-controllo al fine di valutare il ruolo del fumo di sigaretta per comprendere in tale modo il “peso/ruolo” delle esposizioni occupazionali rispetto a quelle voluttuarie nei soggetti ove presenti".

Salerno termina: "Le analisi dei rischi di mortalità per fasce di età sia in termini di mortalità totale generale che oncologica confermano un quadro epidemiologico ancora abbastanza compromesso: in particolare è emblematico come nei soggetti over 80 la patologia oncologica risulta essere predominante (quando invece lo dovrebbero essere ad esempio le patologie croniche come Alzheimer, accidenti cardiaci ecc.) a conferma di esposizioni ingenti e di latenze che tardano, ad oggi, ancora ad esaurirsi. Si auspica nel proseguo dell’osservazione temporale, invece, la conferma di riduzione dei rischi di mortalità nelle fasce più giovani probabilmente “protette” da pochi anni di esposizioni e di vita occupazionale all’interno del sito".

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