Parchi
di Fabio Pellizzari
24 Novembre 2022 10:55
Il palazzo comunale di Trino
"La tutela della natura non è una priorità per il sindaco e i suoi assessori". Il gruppo consiliare di “Trino Futura” e il circolo “25 Aprile” del Partito Democratico di Trino e Palazzolo Vercellese tornano sull’argomento che riguarda i parchi e la caccia.
"Speravamo che quanto votato all’unanimità dal Consiglio comunale nel novembre 2018, punto di arrivo di un lungo lavoro volto ad allargare le aree protette e rafforzare il Parco della Partecipanza e il Parco del Po, rappresentasse un punto di non ritorno e, soprattutto, un impegno valido per tutti. Evidentemente ci sbagliavamo. La giunta Pane, con la delibera 126 dello scorso 27 ottobre, chiede che vengano cancellati gli ampliamenti delle aree protette, così da dare libero sfogo ai desiderata dei cacciatori e delle associazioni venatorie, utilizzando come palese scusa la proliferazione dei cinghiali, tema serio e reale ma che di certo non si risolve cancellando con una penna qualche confine dei parchi".
“Trino Futura” e Pd continuano: "La tutela della natura non è una priorità per il sindaco e i suoi assessori che, senza farsi grossi problemi, si rimangiano quanto deciso pochi anni fa e cedono alla lobby della caccia. Su questa vicenda ci eravamo espressi un mese fa quando alcune giunte comunali, supportate dalla Provincia di Vercelli, avevano cominciato ad approvare delibere fotocopia in cui si diceva sostanzialmente una cosa: bisogna garantire ai cacciatori di poter avere più aree a disposizione per poter sparare, in particolar modo assicurando loro l’accesso alle poche aree boscate presenti in questa zona di pianura e alle aree golenali del Po. Nessun accenno invece al ruolo centrale dei parchi e delle aree protette nel tutelare il patrimonio naturale e la biodiversità, alla sicurezza delle persone, all’opportunità di valorizzare il nostro territorio per una fruizione turistica. Nel quadro degli ampliamenti delle aree protette votato nel 2018, i vantaggi per Trino erano particolarmente evidenti, grazie all’inserimento nel perimetro del Parco di un’ampia area contigua che comprendesse il sistema delle Grange, unificando così la zona compresa tra San Genuario, San Silvestro e la Partecipanza, oltre che riconoscere nuove tutele alla zona dell’asta fluviale. In pratica la nostra città si veniva a trovare in una sorta di “abbraccio verde” con a nord il bosco e le risaie di Lucedio e a sud il fiume. Oggi invece questa vergognosa retromarcia".
Per concludere: "Certo, per modificare i confini delle aree protette e dei Parchi serve una legge regionale e speriamo che si riesca a impedire che ciò avvenga. Ma per fare questo serve una forte pressione, da parte di tutti, sul Consiglio e sulla giunta regionale. Sappiamo però che il centrodestra che governa il Piemonte a più riprese ha dimostrato la sua scarsa attenzione per la tutela della natura e un’eccessiva vicinanza alle doppiette. Speriamo che, almeno questa volta, ci si ricordi de “l’importanza dell’ambiente naturale in quanto valore universale, attuale e per le generazioni future” come ricordato proprio dalla Regione Piemonte e non si ceda agli interessi di pochi".
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