Coldiretti Vercelli-Biella
di Redazione La Sesia
26 Ottobre 2022 10:28
A causa del caro bollette quasi una stalla su dieci (9%) è a rischio chiusura con ripercussioni per l’ambiente, l’economia e l’occupazione, ma anche per la sopravvivenza del patrimonio agroalimentare Made in Italy, a partire dai suoi formaggi più tipici della montagna.
E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti, che spiega: "A strozzare gli allevatori italiani è una esplosione delle spese di produzione in media del +60% legata ai rincari energetici, che arriva fino al +95% dei mangimi, al +110% per il gasolio e addirittura al +500% delle bollette per l’elettricità".
“Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado – commentano il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il direttore Luciano Salvadori - Un crollo della capacità produttiva che rischia di essere sostituita da importazioni da paesi che non applicano le pratiche sostenibili allevatoriali caratterizzanti il sistema produttivo europeo o, ancora peggio, dalla spinta proprio alla produzione di cibi sintetici. Da qui la richiesta di rivedere la direttiva in cui non si tiene conto della circolarità dell’attività zootecnica, in termini di sostenibilità e delle riduzioni delle emissioni ottenute dal settore negli ultimi anni. E’ necessario intervenire - concludono - subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e per programmare il futuro, anche con accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione”.
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