Centrale Enrico Fermi
di Fabio Pellizzari
12 Ottobre 2022 15:08
L'ex centrale Fermi (foto Sogin)
La richiesta ufficiale da parte del Consiglio comunale di Trino alla Sogin per un’audizione alla commissione comunale speciale sul processo di disattivazione della centrale nucleare “Enrico Fermi”. E’ la richiesta avanzata dalla commissione al Consiglio trinese nel corso della riunione svolta la scorsa settimana.
Presieduta da Umberto Lorini, erano presenti Daniele Pane, Alberto Mocca, Marco La Loggia, Paolo Balocco e Pietro Ausano. La commissione ha affrontato questi temi: le recenti modifiche normative sulla disattivazione degli impianti nucleari, la classificazione e la gestione dei materiali radioattivi e delle emergenze; le attività di disattivazione realizzate alla centrale “Enrico Fermi” da gennaio 2020 a settembre 2022 e quelle previste nel prossimo semestre; il bilancio complessivo dell’attività e della disattivazione della centrale “Fermi”, riguardo elementi di combustibile, rifiuti, scarichi all’esterno, costi. In apertura Lorini ha spiegato di aver inviato richiesta di partecipazione all’ingegner Galli di Sogin ma di non aver ottenuto risposta in merito.
Gia Piero Godio è stato invitato dalla commissione ad illustrare le modifiche normative sulla disattivazione degli impianti e così l’esponente di Legambiente ha illustrato le novità tramite l’ausilio di alcune slide: "La guida tecnica 31 del marzo 2022 ha cose interessanti sulla protezione della popolazione nelle varie condizioni. Questo documento parla di inondazioni dovute a calamità riguardanti dighe e argini di fiumi a monte. Come da noi già illustrato negli anni scorsi, se la diga del Moncenisio si rompesse, in centro a Trino ci sarebbero alcuni metri d’acqua e la centrale nucleare “Enrico Fermi” sarebbe circondata. Riguardo invece alle indennità dovute dagli esercenti in caso di incidente, la centrale di Trino viene classificata a rischio molto basso, e mi pare una sorpresa, ed ha un massimale di 70 milioni di euro".
Lorini ha poi proposto di raccogliere le domande da inviare a Sogin così che la stessa possa rispondere per iscritto o alla prossima riunione della commissione. Pane ha aggiunto: "Nell’elenco delle indennità le centrali di Trino e Caorso sono a rischio basso, sarebbe però da capire cosa si intende per rischio molto basso, si tratta pur sempre di nucleare. Riguardo alle inondazioni, Trino ha un piano di protezione civile che è in corso di aggiornamento dal 2019 da parte dello stesso geologo che aveva curato la prima stesura". Sulle attività di disattivazione realizzate alla centrale “Enrico Fermi” da gennaio 2020 a settembre 2022 e quelle previste nel prossimo semestre, Lorini ha spiegato che sul portale Remo Sogin ogni sei messi aggiorna la situazione della disattivazione: "Ma cosa Sogin ha detto e scritto negli ultimi dieci anni sulla centrale di Trino riporta un continuo slittamento dei crono programmi. Nel 2010 al tavolo della trasparenza in Regione Piemonte Sogin affermava che i tempi erano anticipati dal 2018 al 2013 per il brown field, invece si sono solo avuti rallentamenti ed ora si parla del 2029".
E’ stata tirata in ballo l’apertura del vessel della “Fermi” e in merito Pane ha detto che "Sogin ci aveva dato comunicazione tramite lo Sportello unico della attività produttive. L’apertura del reattore dal punto di vista amministrativo è avviata, da quello pratico non so. Sugli slittamenti, purtroppo finché Regione, Isin, Ispra e Ministeri le avvallano, non ci sarà molto da fare. Dovrebbero invece imporre sanzioni a Sogin per il mancato rispetto dei tempi. Ora Sogin è commissariata, si dice per accelerare i tempi, ma finora io di accelerate non ne ho viste". Godio ha aggiunto che "a fine 2021 pare sia stato aperto il vessel, vorremmo che Sogin desse comunicazione precisa, puntuale e dettagliata ai cittadini". Pane in merito ha risposto che "il vessel è stato aperto davvero, l’ho visto con i miei occhi a inizio anno, ma cosa sia stato fatto dopo non saprei".
Dal pubblico è intervenuto Fausto Cognasso di Legambiente: "Ci sono dei piani amministrativi, ma il piano politico e morale di Trino, città che ha subito il nucleare da oltre 50 anni, dovrebbe far sì di sentirsi nel dovere morale di dire a Sogin che, visti i ritardi, è giusto che si presenti davanti alla popolazione per illustrare la situazione della disattivazione della “Fermi”. Mi aspetterei che la politica comunale trinese avesse il coraggio di sollecitare Sogin a fare una chiara operazione di trasparenza venendo a parlare pubblicamente ai trinesi. Dal punto di vista sanitario, l’apertura del vessel non è un’operazione banale, ha rischi elevati di radioattività, e si dovrebbe sempre tenere informata la popolazione, altrimenti si gioca sulla pelle della gente". Pane ha risposto che "alla mia richiesta di organizzare una serata informativa di cultura sulla situazione del nucleare e sulle procedure da seguire in realtà come la nostra, che ha la centrale “Fermi” e che non è distante da Saluggia, la cui situazione a me fa molta più paura, l’amministratore delegato di Sogin mi disse che poteva essere una buona idea ma che era appena iniziato il processo di individuazione del deposito nazionale e che quella serata poteva far pensare che Trino fosse la possibile sede del deposito, cosa senza fondamento, aggiungo io, perché Trino non è nella Cnapi, e quindi non accettò la mia proposta. Ora mi farò parte attiva verso Velletrani e Galli di Sogin per un’operazione di informazione al Consiglio comunale e alla commissione".
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