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Tre panchine contro le discriminazioni a Quinto

L'iniziativa verrà replicata anche in altri Comuni del Vercellese

Tre panchine colorate contro le discriminazioni a Quinto

Tre panchine colorate (una rossa, una gialla e una rosa) contro le discriminazioni che colpiscono le donne: sono state inaugurate ieri, sabato 8 ottobre, a Quinto Vercellese alla presenza delle autorità. Questa campagna di comunicazione è portata avanti dalle associazioni e dal Nodo Provinciale contro le Discriminazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica: “Trovare gli strumenti per la informare la cittadinanza sulle varie tematiche discriminatorie non è facile - ha detto Lella Bassignana, referente del Nodo della Provincia di Vercelli -  tutti noi siamo “ travolti” da informazioni e spesso perdiamo di vista l’essenza dell’informazione stessa. Per questo  abbiamo accolto l’invito di associazioni ed enti di usare come strumento di comunicazione le panchine". Ma quali panchine? Quelle che sono legate alla discriminazione: quella rossa  “Contro la violenza sulle donne” , quella gialla “Per l’endometriosi non si muore però…… IO SO COS’E’” e quella rosa   “Nastro Rosa della LILT per le prevenzione".

"Contro la violenza - prosegue Bassignana - dobbiamo sottolineare che l’elemento principale di novità della Convenzione di Istanbul del 2011, è il riconoscimento della violenza sulle donne come forma di violazione dei diritti umani e di discriminazione. Ancora troppe donne subiscono discriminazioni in ambito professionale: perdono il lavoro a causa della malattia e si crea un clima di pregiudizio tra i colleghi e tra i superiori che non si rendono conto di ciò che stanno passando. Nonostante esistano tutele, troppi sono ancora i casi di discriminazione ai danni della paziente". Per questo motivo è stato accolto l’invito ” di Vania Mento, presidente dell’associazione ” La voce di una è la voce di tutte con il Progetto :”Sediamoci sul giallo: Endopank” e di Domenico Manachino, presidente della  LILT Vercelli con il progetto “Nastro Rosa della LILT per le prevenzione”. Ed così che ieri Quinto ha ospitato per primo tutte e tre le panchine assieme e nel salone Don Barale, in piazza Municipio,  si è tenuto un incontro con le autorità. A fare gli onori di casa il vicesindaco Alessandra Ticozzi  che ha evidenziato l'importanza dei simboli, della sensibilizzazione e della prevenzione.

"Come amministrazione provinciale - ha dichiarato poi il presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino: siamo, e saremo, sempre al fianco di ogni iniziativa volta a combattere tutte le discriminazioni e le violenze di genere. Non dimentichiamo anche l’importanza della ricerca e delle associazioni di volontariato che portano avanti progetti con questa finalità. Mi fa piacere inaugurare inoltre la panchina gialla, simbolo di sensibilizzazione sull’endometriosi, patologia invalidante che colpisce sempre più donne e per cui le azioni di supporto devono essere maggiori”. 

All'iniziativa era anche presente il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, presidente della I° commissione Bilancio e pari opportunità che ha evidenziato l'importanza dell'iniziativa: "La potenza comunicativa degli elementi non verbali, quali le panchine, in questa società è fondamentale". Ha inoltre sottolineato come la Regione recentemente abbia istituito il registro elettronico dell’endometriosi, ha parlato della semplificazione nella composizione dell'Osservatorio regionale e della creazione di un Centro di riferimento regionale.

Ha preso poi parola Roberto Rossi, presidente del Comitato Pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Vercelli che ha sottolineato l’importanza della sinergia tra le istituzioni per l’applicazione del Codice rosso: "In Italia tutela chi subisce episodi di violenza - ha detto - vorrei che ci fossero panchine rosse e Codici rossi anche per le donne iraniane, per le bambine afghane e per le donne ucraine".

Poi Pier Giorgio Fossale, presidente Atl Biella Valsesia Vercelli e già Presidente Ordine provinciale Medici e Odontoiatri ha delineato l’importanza della diagnosi precoce: "Il medico - ha dichiarato - non deve socciagere al pregiudizio, deve ascoltare il suo paziente e saper fare le domande giuste. La diagnosi è importante". Per quanto riguarda l'endometriosi ha sottolineato come purtroppo non sia una rarità: "E' una patologia sottodiagnosticata in modo clamoroso. Alcuni studi dicono che addirittura il 15 % delle donne ne soffra".
Infine Vania Mento, presidente dell'associazione “La Voce di una è la voce di tutte” ha portato la sua testimoninanza sull'endometriosi: "Ho deciso di dedicare la mia vita a un messaggio di sensibilizzazione - ha dichiarato - per informare sul dolore fisico e anche su quello morale che porta. Vorrei evitare alle adolescenti di oggi, che saranno le donne di domani, di subire quello che ho subito io".

Al termine degli interventi delle autorità sono state inaugurate le tre panchine ed è stato passato il “testimone” al sindaco del comune di Borgo d’Ale Pier Mauro Andorno: l'iniziativa verrà replicata anche in altri Comuni del Vercellese.

 

 

 

 

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