Santhià - scintille prima del voto
di Anna Ceoloni
28 Settembre 2021 18:08
Angelo Cappuccio, sindaco di Santhià
“Questi signori evidentemente non hanno idea del bilancio comunale”. Su Santhià piovono le ultime scintille dei “fuochi artificiali” di fine mandato: a parlare è il sindaco uscente Angelo Cappuccio, che risponde così al capogruppo di minoranza, nonché candidato primo cittadino, Biagio Munì. Ieri, lunedì 27 settembre, si è svolto l'ultimo consiglio comunale prima delle elezioni e l'opposizione ha abbandonato l'aula in polemica con la scelta di stanziare 150.000 euro per vari capitoli di spesa. La tesi è che in questa occasione si deve “deliberare solo per atti urgenti e improrogabili” afferma Munì. “Vorrei ricordare ai perplessi consiglieri che l'esistenza dei presupposti di urgenza ed improrogabilità deve essere valutata caso per caso dallo stesso consiglio comunale, che ne assume la relativa responsabilità politica” risponde Cappuccio. Dunque non c'è nulla di irregolare, sostiene il primo cittadino.
Nel suo comunicato, il capogruppo di minoranza definisce queste decisioni “strategiche”, sostenendo che dovrebbero essere lasciate da chi verrà eletto tra pochi giorni. “Delle due l’una, se le spese sono strategiche vuol dire che sono fortemente necessarie e bisogna agire senza indugio” fa notare Cappuccio.
Il primo cittadino nega poi che questi stanziamenti puntino a “depauperare le casse del Comune, lasciando in questo modo poco o nulla a chi arriverà dopo” come afferma Munì. “Dimenticano, scorrettamente, che il bilancio comunale assomma a circa dieci milioni di euro” puntualizza Cappuccio. In più le spese approvate ieri, prosegue, riguardano problematiche rilevanti “che il gruppo di minoranza volutamente e colpevolmente sottostima, malgrado operi con una consigliere che fino a un mese fa era assessora di questa maggioranza e, ritenevo, profonda conoscitrice delle problematiche comunali” è l'affondo. Il riferimento è ad Aureliana De Sanctis, ora candidata nella lista di Munì. Da queste considerazioni scaturisce quindi il commento sulla decisione di abbandonare l'aula. “La minoranza è liberissima della scelta - termina Cappuccio - Personalmente ne vedo l’irresponsabilità verso i problemi reali della città”.
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