Il pellegrinaggio
di Fabio Pellizzari
7 Maggio 2021 10:12
La delegazione di Olcenengo accolta a Salussola
Da 537 anni Olcenengo scioglie il voto secolare al beato Pietro Levita e anche quest’anno gli olcenenghesi vi hanno tenuto fede. Pietro Levita è beato per la Chiesa ma è venerato come santo dal popolo. Un piccolo gruppo di olcenenghesi, a causa della pandemia da Covid-19 ancora in corso, si è recato a piedi a Salussola per sciogliere il voto che ogni anno porta i fedeli dalle reliquie del santo, così come era avvenuto 537anni fa.
"Il nostro è un voto civile ma con un grande risvolto religioso, che nasce nel 1484 in occasione di una grave pestilenza che aveva colpito Olcenengo, così come si legge nella relazione dell’allora parroco al vescovo di Vercelli, rinnovato poi nel 1836 dall’allora podestà - spiega il sindaco Anna Maria Ranghino - Per il secondo anno, vista la pandemia che non ha risparmiato anche il nostro paese, abbiamo sentito l’esigenza di invocare la protezione del santo, proprio come fecero i nostri predecessori. Sono stati depositati ai piedi dell’urna con le reliquie del santo, così come prevede l’antico voto, dei ceri, dell’incenso e del riso".
Ranghino aggiunge: "Per noi olcenenghesi la prima domenica di maggio rappresenta un momento importante di fede e di devozione legato alla nostra storia ed al nostro territorio. Il culto di san Pietro Levita attraversa 14 secoli di storia della nostra terra. Un pellegrinaggio fino al luogo dove sono presenti le spoglie del santo, una tradizione che si è tramandata fino ai giorni nostri. Nonostante la pandemia noi eravamo là, al nostro posto, portando nel cuore e ai piedi del santo tutte le famiglie della nostra comunità. Un ringraziamento particolare va a don Lodovico De Bernardi, parroco di Salussola, per la calorosa accoglienza, al nostro parroco di Olcenengo, don Paolo Perrone, perché è stato veramente la nostra guida spirituale in questo momento tanto importante per noi olcenenghesi e un ringraziamento va al sindaco e all’Amministrazione comunale di Salussola che condivide con noi questo cammino e ci fa sentire come se fossimo a casa nostra. Al termine della funzione religiosa c’è stato lo scambio dei doni tra le due comunità che si sono “gemellate” nel 2018".
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