Borgo d'Ale - Commemorazione
di Anna Ceoloni
3 Maggio 2021 12:33
La cerimonia di commemorazione del bombardamento del 30 aprile 1945
Borgo d'Ale: la comunità ha ricordato il bombardamento del 30 aprile 1945, quando la colonna tedesca in ritirata venne colpita dagli aerei delle forze Alleate. L'esplosione uccise 13 persone e distrusse diversi edifici.
"Nessun paese del Vercellese fu più tremendamente colpito dalla furia della guerra quanto il nostro. Purtroppo, la guerra per Borgo d’Ale non era ancora finita, anzi diremmo non era ancora cominciata". Il bollettino parrocchiale redatto da don Giovanni Rollone, in questo passo del 1945, spiega il motivo per cui Borgo d'Ale ancora oggi non festeggi la Liberazione. La ricorrenza che celebra la fine del regime nazifascista precede infatti di pochi giorni l'anniversario di una tragedia, iniziata alle 19,30 dell'ultimo giorno di aprile. A quell'ora gli Alleati iniziarono a colpire gli automezzi tedeschi, a loro volta pieni di munizioni, scatenando una serie di esplosioni che durò per tutta la notte seguente. Il soccorso immediato da parte di diversi abitanti, intervenuti come volontari, non fu sufficiente a salvare tutte le persone rimaste sotto le macerie. "L’estrazione delle vittime continuò per ben tre giorni" ricorda Rollone, che cita anche i danni riportati da abitazioni e luoghi di culto. "La chiesetta di S. Antonio, proprio sul posto delle esplosioni, venne distrutta fino dalle fondamenta" scrive.
La testimonianza del sacerdote è stata riadattata dagli alunni della quinta elementare del paese, che hanno partecipato alla commemorazione del bombardamento davanti alla stele nel rione sant'Antonio. Alla cerimonia erano presenti altri studenti con i loro insegnanti, gli Alpini e l'amministrazione comunale. Il sindaco Pier Mauro Andorno ha sottolineato come tutt'oggi la comunità sia in guerra, contro il Coronavirus: "Così la memoria torna a 76 anni or sono per ricordarci che anche allora, con molti meno mezzi e maggiore povertà rispetto al presente, i borgodalesi seppero reagire e ripartire, pur con non poca fatica, costruendo per loro ed i propri figli e nipoti un futuro migliore".
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