Giovedì 25 marzo
di Fabio Pellizzari
23 Marzo 2021 11:41
Gabriele Giolito de' Ferrari
Sarà celebrato dal Comune di Trino con un video il “Dantedì” di giovedì 25 marzo, visto il legame fra il sommo poeta e la città trinese. Fu infatti il noto stampatore trinese Gabriele Giolito de’ Ferrari per primo a stampare quella che fino ad allora era semplicemente la “Commedia” di Dante Alighieri aggiungendo “Divina”.
Il “Dantedì” è la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri e la data è quella che gli studiosi riconoscono come l’inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia. Sarà l’occasione per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante, con tante iniziative, anche on-line, organizzate da scuole, da studenti e istituzioni culturali. L'edizione 2021 ricorre poi nel settecentesimo anniversario della morte del sommo poeta. A Trino il legame è, appunto, dovuto a Gabriele Giolito de’ Ferrari che nacque a Trino nel 1508, seguì le orme del padre Giovanni, ed esercitò la professione di tipografo in Rialto in contrada Sant'Apollinare a Venezia, dove si era trasferito col padre nel 1523, con la sua stamperia "Libreria della Fenice", dal 1536 al 1578, anno in cui morì. Ebbe succursali a Ferrara, Bologna, Napoli. Stampò 800 edizioni. Pubblicò opere di classici greci e latini tradotti nella "Collana Storica", i classici italiani come le "Rime" del Petrarca, l’"Orlando Furioso", il "Decamerone", la "Commedia" di Dante. Gabriele arricchì i testi di figure, disegni, scene mitologiche. Creò collane di libri su Erodoto, Tucidide, Senofonte, Plutarco, Teodoro Siculo, Polibio, e inventò il mestiere di traduttore, commentatore, trattatista, curatore. I suoi depositi di libri erano numerosi, fra Trino, Venezia, Lione, Salamanca, Roma, Napoli, ed ebbe mercato nei Paesi Bassi, nelle Indie e in America. Ottenne la cittadinanza dal Senato Veneto e ricoprì delle cariche come quando nel 1571 era uno dei due consiglieri che, col priore, reggevano l'università dei librai e stampatori di Venezia. Come detto, Gabriele Giolito de' Ferrari per primo stampò aggiungendo "Divina" alla "Commedia" di Dante: da quell'edizione del 1555, stampata a Venezia, l'opera di Dante venne per sempre chiamata "Divina Commedia".
I tipografi trinesi dell’epoca divennero molto rinomati, erano tra i migliori in assoluto, e a Trino, nel museo "Gian Andrea Irico", ci sono due sale dedicate a loro, mentre la scuola media porta proprio il nome di Gabriele Giolito Ferrari. Sotto l'atrio municipale la città rende omaggio ai suoi tipografi con una lapide, elencandoli: del quindicesimo secolo Bernardino Giolito Ferrari detto Stagnino, Guglielmo Piano Cerreto, Giovanni Cerreto detto Tacuino. Del sedicesimo secolo Giovanni Giolito Ferrari, il figlio, e il più noto di tutti, Gabriele Giolito Ferrari, Giovanni Paolo Giolito Ferrari (figlio di Gabriele), Giovanni Francesco Giolito Ferrari (fratello di Gabriele), Comino Giolito Ferrari (cugino di Gabriele), Gerardo Zeglio, Vincenzo e Francesco Portonari. Del diciassettesimo secolo Lorenzo e Nicolò Pezzana.
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