Città della Salute di Torino
di Redazione La Sesia
24 Giugno 2025 11:53
Il piccolo Asaad dopo l'intervento
Colpito da un’esplosione di una bomba, un intervento all’avanguardia salva occhio e vista di un bambino proveniente da Gaza, alla Città della Salute e della Scienza di Torino.
Una improvvisa esplosione ha spazzato via i sogni di Asaad, privandolo dell’amore della mamma e della sorellina. Come se questo non bastasse, la terribile deflagrazione ha determinato l’amputazione della gamba destra, ustioni gravi sul corpo, ma soprattutto la perdita della vista sull’occhio destro. Con questo drammatico fardello il piccolo Asaad di 8 anni è giunto pochi giorni fa a Torino da Gaza, grazie alla missione “Food for Gaza”, coordinata tra Regione Piemonte e Ministero degli Esteri, insieme ad altri due bimbi, accolti all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
In pochissimo tempo si è deciso di intervenire chirurgicamente per cercare di evitare la perdita completa dell’occhio. La condizione clinica oculare è apparsa subito gravissima: diverse schegge dell’ordigno avevano investito il viso e l’occhio, provocando ferite a tutte le strutture oculari: cornea, iride, cristallino, vitreo e retina con l’ingresso di corpi estranei che erano arrivati anche a colpire la porzione centrale della retina posteriore.
Il difficilissimo intervento è stato eseguito alle Molinette, dal professor Michele Reibaldi (Direttore dell’Oculistica universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino). “Questa tipologia di intervento è estremamente complicata, una chirurgia definita ‘pole to pole’, proprio perché si deve lavorare su tutto l’occhio dall’estremità anteriore a quella posteriore. Si è proceduto inizialmente riparando tutte le ferite alla sclera ed alla cornea provocate dall’ingresso delle schegge nell’occhio. Successivamente si è realizzata una ricostruzione della parte anteriore dell’occhio con una plastica dell’iride deformato dalle ferite, la rimozione della cataratta traumatica aperta e l’inserimento di una particolare lente intraoculare artificiale che si usa nei casi come questo, in cui non esiste più il supporto naturale del cristallino. Infine la parte più complicata: la vitrectomia per rimuovere l’emorragia nella parte posteriore provocata dal trauma ed asportare i corpi estranei presenti nel vitreo e sulla retina posteriore vicino alla zona maculare” descrive il professor Reibaldi.
"Ora Asaad sta molto bene. Grazie a questo intervento potrà conservare il suo occhio e la sua vista. Il sorriso che ci ha regalato il giorno dopo l’intervento, appena gli è stata rimossa la benda, è stata una gioia immensa ed una speranza per il futuro” conclude il professor Michele Reibaldi.
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