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Codice della Strada

Autovelox e multa: è possibile far ricorso

La differenza fra "omologato" e "autorizzato" si può verificare

controllo velocità

Le multe rilevate da autovelox non omologati e installati sulle strade italiane potrebbero essere annullate. Questo dopo l'episodio in cui la Cassazione ha accolto il ricorso di un automobilista che, in Veneto, è stato sanzionato per aver superato di 7 chilometri orari il limite stabilito dallo strumento di rilevazione.

Le motivazioni della Corte suprema stanno nel fatto che gli autovelox non sono regolamentari perché non omologati, ma solamente autorizzati dal Ministero delle Infrastrutture. La differenza fra omologazione e autorizzazione è specificata nell'articolo 192 del Regolamento di Attuazione al Codice della Strada, con riferimento all'art. 45. Anche l'art. 111 del DPR n. 610 del 16 settembre 1996 comma d) e comma e), fa riferimento all'art. 405 del Regolamento di attuazione al C.d.S., evidenziando il costo amministrativo dell'omologazione. Secondo quanto riportato nel Codice della Strada, un autovelox omologato segue regole fondamentali e ben definite a livello nazionale e comunitario, mentre un autovelox approvato non ha riferimenti tecnici e amministrativi, ma è un apparecchio che è stato comunque autorizzato per effettuare il lavoro di rilevazione della velocità.

Per capire che tipo di velox ha rilevato l'infrazione, nel verbale di contestazione la relativa specifica deve riportare la dicitura: "regolarmente approvato dal competente M.I.T. (Omolog. Decreto n... del ...)". Sarà poi il contenuto del Decreto stesso, con la dicitura "è approvato il sistema denominato ...", a escluderne l'omologazione.
Con questi presupposti, entro 30 giorni dalla notifica sarà possibile fare ricorso al Giudice di Pace oppure entro 60 giorni alla Prefettura.

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