malattie
25 Aprile 2024 15:15
"Genere, equità nell'accesso alla salute, diritti umani" è il tema della Giornata mondiale della malaria, che si celebra oggi, 25 aprile, e che è stata istituita, nel 2007, dall' Oms per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale sulla malattia.
Nonostante la malaria sia scomparsa dalle aree più sviluppate del mondo, è ancora la causa di morte principale in molti territori. Il 95 per cento del totale dei casi e dei decessi si concentra nei 47 Paesi africani membri dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità. Secondo gli ultimi dati, dopo la stabilizzazione del 2021, dal 2022 gli episodi a livello mondiale sono tornati ad aumentare arrivando a 249 milioni, causando la morte di 608.000 persone. I tre quarti sono bambini. Il rapporto sulla malaria nel mondo 2023 stilato dall' Onu, esamina come il cambiamento climatico possa influenzare la diffusione della zanzara anofele, portatrice della malaria.
Per contrastare la malattia l'Italia ha un ruolo di rilievo nella costituzione del Fondo Globale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria (GFATM) sin dal 2001 e, come stato membro dell’ONU, si è impegnata e continua a impegnarsi a
combattere e arrestare la diffusione dell’HIV, tubercolosi e malaria entro il 2030. Tante sono le iniziative volte alla prevenzione, dalla distribuzione di zanzariere, insetticidi e farmaci a trattamenti preventivi stagionali. Altro ruolo importante è
quello di Rbm Partnership to End Malaria, la piattaforma promossa da Oms, Unicef, Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo e Banca mondiale.
Dalla ricerca scientifica, a fine 2023, è arrivato un nuovo vaccino (R21/Matrix) successivo al primo RTS,S, che l' Oms ha ha aggiunto alla lista dei “prequalificati”. Grazie alla prequalificazione, come spiega l' Oms, potrà essere assicurato un
maggior accesso alla vaccinazione come intervento chiave per la prevenzione della malaria nella popolazione pediatrica, essendo un prerequisito sia per l'approvvigionamento da parte dell'UNICEF, che per il supporto finanziario da
parte del GAVI (Global Alliance for Vaccine Initiative). La disponibilità di due vaccini raccomandati e prequalificati dall'OMS permetterà di incrementare i rifornimenti per far fronte all'elevata domanda da parte dei Paesi africani.
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