Acqua
7 Febbraio 2023 17:37
Riceviamo da Rifondazione Comunista (comitato regionale del Piemonte e della Valle D'Aosta) un comunicato a firma di Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Alberto Deambrogio, segretario regionale Piemonte, Stefano Lugli e Paola Varesi, co-segretari regionale Emilia-Romagna e Sergio Dalmasso, segretario regionale Liguria. La nota stampa riporta anche il logo di Unione Popolare.
Rifondazione Comunista sostiene la campagna per la revoca del protocollo d’intesa fra Iren spa, la multiutility italiana attiva in Emilia-Romagna, Liguria e Piemonte, e la compagnia idrica nazionale Israeliana Mekorot.
Diverse organizzazioni internazionali, fra cui anche Amnesty International, hanno documentato il ruolo di Mekorot nel controllo delle risorse idriche palestinesi contribuendo ad alimentare l’apartheid israeliana contro i palestinesi attraverso l’appropriazione dell’acqua. Aspetti che contrastano con lo stesso codice etico di Iren che si impegna al rispetto dei diritti umani e della dignità della persona e a “non collaborare con partner, anche internazionali, che violino tali principi.”
L’intesa è finalizzata allo sviluppo e alla condivisione delle rispettive conoscenze industriali nel settore idrico, con una particolare attenzione alle soluzioni per affrontare la sfida alla scarsità d’acqua, e non ci sembra il caso che Mekorot possa essere presa a modello e tanto meno che Iren spa presti il fianco alle politiche di insediamento illegale nei territori occupati della Palestina.
Riteniamo inaccettabile che una multiutility a partecipazione pubblica come Iren spa sottoscriva un'intesa con una compagnia che pratica l’apartheid idrica e contribuisce all’oppressione dei palestinesi, e riteniamo necessario che i comuni soci pubblici di Iren spa intervengano per la revoca immediata del protocollo di intesa.
Questa vicenda porta all’attenzione anche il ruolo delle multiutility come Iren spa, in cui società per azioni che si presentano come un modello gestionale formalmente pubblico agiscono seguendo le regole speculative della borsa estromettendo di fatto i comuni soci da qualsiasi decisione. Lo stiamo vedendo in questo periodo di crisi economica, in cui le grandi compagnie energetiche si sono arricchite facendo extraprofitti d’oro grazie a bollette insostenibili imposte a famiglie e aziende senza alcun effettivo controllo pubblico. È questa una ragione in più affinché sindaci e consigli comunali tornino protagonisti nella gestione di quelli che sono beni comuni indispensabili al buon funzionamento delle comunità e si attivino affinché Iren recede da un accordo che discredita le stesse amministrazioni pubbliche.
Il Partito della Rifondazione Comunista è da sempre impegnato a fianco del popolo palestinese e chiediamo anche a livello locale un impegno a non essere complici della segregazione dei palestinesi e a non fare affari con chi pratica l’apartheid idrico.
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