Biennale Internazionale d’Arte di Venezia
di Redazione La Sesia
30 Aprile 2022 14:30
L'opera di Balliano alla Biennale di Venezia
Inaugurata la 59a edizione della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia: "Il latte dei sogni” è il titolo. Curata da Cecilia Alemani è in programma fino al 27 novembre.
All’appuntamento prenderanno parte 213 artisti (dei quali 26 italiani) provenienti da 58 nazioni, e saranno 1.433 le opere esposte offrendo a ciascun artista partecipante l'opportunità di descrivere, utilizzando le parole della curatrice: “un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé”.
Tra le partecipazioni ufficiali anche in questa edizione è presente il Padiglione Nazionale Grenada, diretto dal commissario Susan Mains, e curato dal gallerista e critico d'arte Luciano Carini e da Daniele Radini Tedeschi, noto critico d'arte e scrittore. In questa sezione è stato invitato ad esporre l'artista vercellese Ezio Ballliano con una sua opera storica, "Luci in risaia" (olio su tela di grandi dimensioni, dell'inizio degli anni '80).
"Si è trattato di un invito inaspettato ma che mi ha riempito di orgoglio e soddisfazione - dice Balliano - La partecipazione a questa manifestazione, sicuramente una delle più importanti al mondo, rappresenta l'ideale coronamento di una carriera artistica lunga 50 anni e di una vita intera dedicata all'arte e riassunta nel quadro scelto dai critici. Si tratta di un'opera a cui sono particolarmente affezionato e che si ricollega molto bene al tema della mostra; la tavolozza è evanescente e sognante, i rosa, gli azzurri e i grigi evocano atmosfere brumose da cui emergono isolati elementi pittorici. Avvolto nel manto protettivo
della foschia, ritorna prepotente il motivo antico della solitudine, quella solitudine amata e odiata da ogni artista, una solitudine che angoscia forse, ma in qualche caso sa anche esaltare, che conduce un animo sensibile alla scoperta della verità, in un viaggio dentro se stessi alla ricerca di radici e identità, ma anche, e soprattutto, metafora della vita alla ricerca di nuove emozioni, di libertà di esprimersi, di pace interiore".
Nato a Vercelli nel 1956, Balliano ha debuttato nel 1978 con la sua prima personale. Ha al suo attivo numerose mostre, ha vinto premi e conseguito riconoscimenti in Italia e all'estero, sue opere sono patrimonio di musei e importanti collezioni pubbliche e private. Gestisce a Vercelli lo Studio d’Arte 256. La sua produzione è caratterizzata da opere di impronta futurista, dai colori delicati e poetici, immerse in una foschia irreale di un universo pittorico fatto di esattezza stilistica e di illusione, di razionalità e di intuizione, di sogno e realtà.
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