L'iniziativa
di Mattia Mortarotti
28 Aprile 2021 10:10
Promosso a pieni voti l'esperimento di Barcellona dove quasi 5.000 persone hanno assistito a un concerto con le mascherine e senza alcun limite di distanziamento: a un mese di distanza dall'evento si può confermare che nessuno è stato contagiato in quell'occasione. Il 27 marzo una band spagnola si è esibita in concerto al Palau Sant Jordi. Ai partecipanti è stato chiesto di sottoporsi poche ore prima a un test antigenico per la ricerca del Covid e a tutti consegnata una mascherina Ffp2 nuova, da indossare per tutta la durata del live, mentre non era richiesto invece il distanziamento fisico. Nel palazzetto un sistema di ventilazione ha garantito il corretto ricambio d’aria. A persone con problemi cardiaci, tumori e a coloro che erano stati in contatto con infetti nelle ultime settimane è stato chiesto di non partecipare.
Nei 14 giorni successivi sono stati diagnosticati 6 casi positivi tra le 4.592 persone che hanno assistito al concerto, tutti lievi o asintomatici. Per 4 dei 6 casi è stato possibile stabilire che l’occasione del contagio non è stato il l'evento, inoltre nessuno dei 6 ha trasmesso il virus ad altri tra i presenti. L’incidenza è risultata di 130,7 casi ogni 100mila abitanti, la metà di quella osservata tra la popolazione generale della stessa fascia d’età a Barcellona, nello stesso periodo di tempo. "I risultati permettono di escludere che il concerto del Palau Sant Jordi sia stato un evento di super trasmissione del virus" hanno detto i responsabili dell’evento. L’analisi dei dati è stata curata dalla Fondazione lotta contro l’Aids e le malattie infettive e dall’Ospedale Germans Trias i Pujol.
Quella di Barcellona non è la prima iniziativa di questo tipo svoltasi in Europa: alcuni giorni prima in Olanda, vicino ad Amsterdam, 1.500 persone si sono ritrovate per due giorni a ballare, abbracciarsi e bere insieme. I partecipanti sono stati testati 48 ore prima del concerto e 26 persone non sono state ammesse perché positive. Altri 150 tamponi rapidi sono stati fatti, a campione, a concerto iniziato. I ragazzi sono stati divisi in tre gruppi, che potevano muoversi con diverse modalità (con o senza mascherina, per esempio) e sono stati forniti dispositivi per monitorare gli spostamenti, i contatti e le distanze, e poter effettuare così il tracciamento su eventuali positività. I risultati dell’esperimento sono attesi per fine aprile.
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