Il dibattito
di Mattia Mortarotti
20 Aprile 2021 09:36
Coprifuoco posticipato e riaperture anticipate: queste le richieste dei governatori che però, al momento, non trovano breccia nel Governo. Gli scienziati ostacolano, dicendo che eventuali allentamenti potrebbero essere fatali per la discesa della curva epidemiologica. La posizione delle Regioni è chiara: chiedono di prorogare alle 23 il coprifuoco e di anticipare al 15 maggio la riapertura dei ristoranti al chiuso almeno a pranzo. Per quest'ultimo punto il premier Mario Draghi ha indicato come il 1° giugno la data per poter consentire di pranzare nei locali al chiuso, ma non è detto che nel nuovo decreto, e se la curva dovesse essere in costante discesa, ci potrebbe essere uno spiraglio per questa richiesta. Per quanto riguarda il coprifuoco, la scelta fatta dalla Cabina di regia è di mantenerlo almeno per tutto il mese di maggio alle 22. Una decisione che molti governatori contestano. L’apertura serale dei ristoranti in zona gialla soltanto all’aperto limita infatti il numero di clienti e per questo si chiede la possibilità di prorogare l’orario obbligatorio di ritorno a casa almeno alle 23 in modo da consentire ai gestori dei locali pubblici di programmare un doppio turno per la cena. Opzione che gli scienziati sembrano però intenzionati a bocciare ritenendo che in questo modo aumenti il rischio di creare assembramenti e che si agevoli ulteriormente la circolazione delle persone.
Altro punto riguarda le attività sportive: i gestori delle palestre premono per essere equiparati alle piscine e chiedono di poter riaprire le strutture, sia pure con protocolli severi e con lezioni individuali. Dopo il via libera agli sport da contatto come calcetto e basket, sia pure all’aperto, sottolineano infatti che 2 metri di distanziamento, divieto di utilizzo delle docce e degli spogliatoi e sanificazione degli ambienti e delle attrezzatura "sono una garanzia sufficiente alla minor circolazione del virus anche negli spazi chiusi".
Novità anche per quanto riguarda gli spostamenti tra regioni da lunedì 26 febbraio: confermata la possibilità di raggiungere un altro territorio in zona gialla, servirà un'autocertificazione per andare in una zona arancione o rossa: ovviamente validi i motivi di comprovata necessità, sarà consentito lo spostamento anche a coloro che hanno già ricevuto il vaccino, che siano guariti dal Covid oppure che abbiano effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti.
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