La diretta 2
26 Marzo 2021 15:47
Nessun ripristino delle zone gialle fino al 30 aprile. È questa la linea adottata dalla cabina di regia che reputa allarmanti i dati odierni: le aree meno colpite del Paese, dunque, rimarranno in zona arancione, con tutti i divieti del caso.
Restano totalmente chiusi, quindi, bar, ristoranti e palestre, ma anche cinema e teatri. Per tutte le attività che non potranno ripartire arriveranno - secondo quanto confermato nella riunione - nuovi rimborsi e sostegni, finanziati dalla richiesta di un nuovo scostamento di bilancio intorno al 10 aprile.
“È impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile - ha detto il leader della Lega Matteo Salvini - Nel nome del buonsenso chiediamo che dal 7 aprile, almeno nelle regioni e nelle città con situazione sanitaria sotto controllo, si riaprano, ovviamente in sicurezza, le attività chiuse e si ritorni alla vita a partire da ristoranti, teatri, palestre, cinema, bar, oratori, negozi”. “Le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai dati che vediamo - ha replicato il premier Mario Draghi – “Le misure hanno dimostrato nel corso di un anno e mezzo di non essere campate per arie. È desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati”.
La scadenza del decreto è stata fissata al 30 aprile anche perché in quella data scade lo stato d'emergenza. In un secondo momento si valuterà dunque sull’eventuale proroga e sulle nuove misure da adottare. L'obiettivo sarebbe affrontare queste altre settimane di restrizioni per poi iniziare ad aprire gradualmente.
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