IL FLÂNEUR
di Gian Luca Marino
16 Aprile 2021 15:41
L'incrocio tra via Cagna e via De Amicis
Durante le mie passeggiate mi sono accorto che a Vercelli esiste un curioso incrocio letterario di strade laddove via Edmondo De Amicis si incrocia con via Achille Giovanni Cagna.
Due scrittori, due destini uniti per sempre, almeno in questa città, da vie che prendono il loro nome. C’è una curiosità nella curiosità. Pare che i due fossero amici e De Amicis avrebbe influito non poco nella carriera da scrittore autodidatta di Cagna che sbocciò in età avanzata. Da via De Amicis si gode di una buona visuale sulla Torre dei Vialardi eretta nel XV secolo, a pianta ottagonale sulla sui sommità spiccano una serie di finestre ogivali. Ad Achille Cagna è dedicata la Biblioteca Civica che nacque per iniziativa di alcuni studiosi, tra i quali gli storici e archeologi Luigi Bruzza e Sereno Caccianotti e di alcuni politici, tra i quali il sindaco Luigi Verga.
Nel 1860 essi si attivarono fortemente per istituire una biblioteca pubblica, in grado di soddisfare le esigenze culturali e sociali della cittadinanza, la cui domanda era mutata ed aumentata rispetto al passato. La biblioteca fu aperta al pubblico il 15 novembre 1875, nei locali situati all’ultimo piano del Palazzo Comunale, con un fondo bibliografico di oltre settemila volumi ed opuscoli, provenienti dalle donazioni di privati e da un nucleo di fondi antichi già esistenti presso l’Archivio storico del Comune. Nel 1959 la sede della Biblioteca Civica fu trasferita qui in via Cagna, nel palazzo settecentesco dei baroni Vicario di Sant’Agabio, ristrutturato ed ampliato con la costruzione del magazzino librario verso il cortile del Municipio, dove tuttora si trova.
Di fronte alla biblioteca si trova il monastero di Santa Margherita, fondato dalle suore domenicane e ampliato gradualmente a partire dal XVII secolo. Fu ceduto nel 1830 alle Suore di Carità di S. Giovanna Antida. Nel 1860 su progetto l’ingegner Antonio Malinverni risistemò l’ingresso di via Cagna. Il refettorio nel secolo XIX venne trasformato in sala per le sedute della corte speciale del Dipartimento della Sesia. Più avanti, sullo stesso lato del monastero, quando il portone è aperto, si può godere della vista di quello che considero uno dei cortili più affascinanti del centro città: quello di Palazzo Borgogna già Lanchetti fatto costruire negli anni 1833-34 da Carlo Lanchetti, sindaco di Vercelli.
Prima di arrivare in corso Libertà dove sfocia via Cagna torniamo un attimo sui passi dello scrittore vercellese. Qualche curiosità biografica la si trova sull’enciclopedia Treccani: “Nacque a Vercelli l'8 settembre 1847 da Francesco, di modeste condizioni, e da Giuseppina Musissano. Cominciò a frequentare la scuola tecnica, ma, espulso come "disutile" dal secondo corso, lavorò per due anni con il padre, stipettaio e presidente della Società operaia di Vercelli. I suoi primi anni si svolsero fra gravi difficoltà: il padre guadagnava appena il necessario per mantenere la famiglia e il Cagna, pur apprendendo il mestiere paterno, andava lentamente formandosi attraverso le più diverse letture alle quali consacrava il tempo libero dal lavoro di falegname e da quello, cui si dedicò più tardi, di portapacchi presso un negoziante; lo guidava nella scelta dei libri e ne indirizzava gli interessi artistici il professore Giovacchino De Agostini, a cui il padre lo aveva raccomandato. Impiegato poi, come segretario, nell'azienda di uno zio materno, ricco commerciante di cereali, il Cagna iniziò, tra un'incombenza commerciale e l'altra, la propria attività di scrittore”.
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